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Zangrillo e Contratto Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie: “decido io per tutti, pronti gli aumenti”.

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CCNL Comparto Sanità: Stallo nelle trattative, il governo pronto a decidere unilateralmente. Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie in attesa.

Le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Sanità pubblica restano in una fase di stallo, con sindacati e governo su posizioni opposte. La mancata firma dell’accordo, ampiamente prevista, ha generato un’ondata di polemiche tra la parte pubblica e le sigle sindacali non firmatarie, in particolare CGIL e UIL.

Mentre il governo accusa i sindacati di bloccare un rinnovo migliorativo per i lavoratori, le organizzazioni sindacali ribattono denunciando aumenti salariali insufficienti e condizioni non adeguate alle esigenze del personale sanitario. Una situazione di impasse che si protrae ormai da mesi e che coinvolge anche il settore degli Enti locali, dove la contrattazione è ferma per le stesse ragioni.

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha recentemente definito la situazione come un “stallo infinito”, sottolineando che, in assenza di progressi, il governo potrebbe procedere con un atto unilaterale, applicando le nuove condizioni contrattuali senza l’accordo con le parti sociali. Una decisione che, se attuata, potrebbe portare a un irrigidimento ulteriore dei rapporti con i sindacati e a nuove proteste nel settore pubblico.

I nodi del rinnovo contrattuale.

Alla base dello scontro ci sono diversi punti critici:

  • Aumenti salariali ritenuti insufficienti dai sindacati, che chiedono un adeguamento maggiore per far fronte all’inflazione e al crescente carico di lavoro.
  • Nuovi benefit e incentivi, che il governo considera un’opportunità per migliorare le condizioni di lavoro, ma che secondo i sindacati non compensano l’insoddisfazione economica.
  • Mancanza di dialogo costruttivo, con le parti che restano ferme sulle rispettive posizioni, rallentando qualsiasi possibilità di mediazione.

Le possibili conseguenze di un intervento unilaterale.

Se il governo decidesse di procedere senza l’accordo sindacale, le ricadute potrebbero essere significative: da un lato, i lavoratori della sanità potrebbero beneficiare di alcuni miglioramenti previsti nel contratto, dall’altro, le organizzazioni sindacali potrebbero avviare nuove mobilitazioni e azioni di protesta, denunciando la mancata partecipazione al processo decisionale.

La situazione resta quindi incerta, con i lavoratori in attesa di risposte concrete e le parti sociali divise tra la necessità di un accordo condiviso e la possibilità di un’imposizione dall’alto.

Che fare?

Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se si arriverà a una svolta negoziata o se il governo procederà unilateralmente. Nel frattempo, i lavoratori del settore sanitario continuano a subire le conseguenze di un blocco contrattuale che si protrae da troppo tempo.

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