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Vivere, ho voglia di vivere ma… c’è poca vita nella VITA.

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In una quotidianità dove prevale la violenza,

sembra quasi  vivere in una nazione senza più speranze.

Dall’alto predicano bene la solidarietà,

ma non danno segno di questa verità.

Ormai siamo veramente alla frutta in questa società tanto asciutta

Non solo di valori ma anche di poca coscienza.

È impensabile pensare che alcuni ruoli apicali delle istituzioni sociali

fatichino a percepire la povertà in continuo aumento,

in una qualità di vita che si sta sempre più deteriorando anche nei sentimenti.

Viviamo in una società individualista,

che si diverte, ramazza e mangia,

e poco guarda le lacrime dell’altrui vita che, soffrendo, si bagna.

Per dovere morale, bisogna dire sempre le cose come stanno.                               

È inutile volerle far apparire diversamente,

perché la verità pian piano viene sempre a galla.

Solo facendo prevalere un po’ di più il senso di coscienza,

si può dare a questa vita la vera essenza. 

Anche quest’anno sta per arrivare il Natale.

In questi giorni, vetrine, strade e piazze si addobbano di luci e colori,

per celebrare la nascita di nostro Signore.

Forse è il momento di abbandonare la vita virtuale e cercare di costruire rapporti più reali.

Viviamo e guardiamoci negli occhi in questo clima di festa,

per poter veramente dare una svolta a questa nazione con un futuro sempre più incerto.

vivere Vivere, ho voglia di vivere ma… c’è poca vita nella VITA.

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Autore

  • EmilioCariati Vivere, ho voglia di vivere ma… c’è poca vita nella VITA.

    Infermiere di professione, nel tempo libero si dedica alla scrittura di riflessioni sulla vita, ispirate in gran parte dalla sua esperienza lavorativa. Il contatto quotidiano con la sofferenza e il disagio umano gli permette di osservare una società che, nonostante i suoi progressi, appare spesso lontana dalla vera civiltà. Ha pubblicato due libri: "Strade senza cuore, gente senza amore" e "Quando la malattia diventa un optional". Inoltre, ha scritto numerosi articoli per quotidiani e riviste.

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Infermiere di professione, nel tempo libero si dedica alla scrittura di riflessioni sulla vita, ispirate in gran parte dalla sua esperienza lavorativa. Il contatto quotidiano con la sofferenza e il disagio umano gli permette di osservare una società che, nonostante i suoi progressi, appare spesso lontana dalla vera civiltà. Ha pubblicato due libri: "Strade senza cuore, gente senza amore" e "Quando la malattia diventa un optional". Inoltre, ha scritto numerosi articoli per quotidiani e riviste.

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