Violenze contro Medici e Infermieri. OPI e Omceo Rimini scendono in campo per denunciare assieme.

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La situazione di violenza negli ospedali, e in particolare nei pronto soccorso, sta raggiungendo livelli critici, come evidenziato dai recenti episodi al pronto soccorso di Rimini. Medici e infermieri sono ormai esausti e preoccupati per la loro sicurezza, al punto che chiedono un presidio fisso delle forze dell’ordine per garantire un ambiente sicuro per i professionisti e i pazienti.

La situazione a Rimini e il grido d’allarme dei sanitari

Negli ultimi mesi, le aggressioni fisiche e verbali ai danni di medici e infermieri del pronto soccorso sono diventate sempre più frequenti, con ben 78 episodi violenti registrati solo lo scorso anno. La tensione è particolarmente alta durante le ore serali e notturne, quando il controllo delle forze dell’ordine è più limitato. Nonostante le misure di sicurezza già implementate, come le barriere a protezione degli infermieri di triage e la linea diretta con le forze dell’ordine, gli episodi di violenza continuano a crescere.

Le richieste degli operatori sanitari

Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei medici di Rimini, ha dichiarato che la situazione è ormai insostenibile e che solo un presidio fisso delle forze dell’ordine può ripristinare la sicurezza nel pronto soccorso. Anche Nicola Colamaria, presidente provinciale dell’Ordine degli infermieri, ha sottolineato come il triage sia diventato un luogo pericoloso, soprattutto per le infermiere, che costituiscono il 79% del personale e sono particolarmente esposte durante i turni notturni.

Le misure già in atto e le difficoltà

La direttrice del pronto soccorso, Tiziana Perin, ha ribadito che sono state intraprese molte iniziative per prevenire la violenza, tra cui il supporto psicologico per il personale aggredito. Tuttavia, nonostante questi sforzi, gli episodi continuano, alimentati da una crescente aggressività sociale che non risparmia nemmeno gli ambienti sanitari. Perin ha espresso frustrazione, affermando che non sa cos’altro si possa fare per educare la popolazione al rispetto verso i sanitari.

Il ruolo delle forze dell’ordine e l’impiego del taser

Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha lodato l’operato delle forze di polizia e ha sottolineato l’efficacia dell’uso del taser come strumento di difesa. L’impiego del taser, se usato in modo responsabile, ha infatti dimostrato di avere un effetto deterrente nei confronti di comportamenti violenti, contribuendo a migliorare la sicurezza negli ambienti di emergenza.

Conclusioni

La situazione nei pronto soccorso, specialmente in contesti critici come quello di Rimini, riflette una crisi di sicurezza che richiede interventi urgenti. L’installazione di un presidio fisso delle forze dell’ordine potrebbe essere una soluzione efficace per arginare la violenza e restituire dignità e protezione a medici e infermieri che, ogni giorno, operano in prima linea per la salute dei cittadini.

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