Lun. Lug 1st, 2024

Utilizzo della Vacuum Assisted Closure Therapy (VAC Therapy) nella cura delle ferite da infezione al Piede Diabetico: un caso clinico.

La gestione delle ferite ha conosciuto notevoli progressi nel corso dell’ultimo secolo. Fino agli anni ’70, la cura delle ferite enfatizzava l’importanza di un ambiente “secco” per accelerare il processo di guarigione. Tuttavia, ricerche successive hanno sottolineato i benefici di un ambiente “umido”, portando allo sviluppo di nuovi materiali per la medicazione e, infine, alla Vacuum Assisted Closure Therapy (VAC Therapy).

E’ quanto emerso dalle conclusioni di uno studio italiano condotto nel 2014 da Alberto Carmine Spitilli e pubblicato su Painnursing.it.

La VAC Therapy: Una Breve Storia.

L’uso della VAC Therapy come strumento per il trattamento di ferite gravi e complesse è iniziato nel 1993. Questo metodo utilizza un dispositivo che applica una pressione negativa topica, creando un ambiente ostile alla proliferazione batterica, facilitando il riavvicinamento dei lembi di cute e rimuovendo i fluidi secreti dalla ferita, prevenendo così la macerazione.

Caso Clinico.

Un uomo di 60 anni con diabete non controllato e piede diabetico ha subito l’amputazione di un dito del piede a causa di un’infezione. Durante il periodo post-operatorio, l’infezione si è estesa ad altre aree, rendendo necessaria un’ulteriore amputazione. A causa dell’inadeguato controllo glicemico e del processo settico, la ferita chirurgica non ha mostrato segni di rimarginazione.

Trattamento con VAC Therapy.

Nonostante i tentativi di medicazione tradizionale non abbiano avuto successo, l’applicazione della VAC Therapy ha portato risultati significativi. L’uso di spugnette contenenti ioni di argento ha migliorato l’efficacia del trattamento. Dopo solo due settimane di terapia, la ferita ha mostrato segni di guarigione significativi, con riduzione della fibrina e formazione del tessuto di granulazione.

Discussione.

La VAC Therapy si è dimostrata estremamente efficace nel trattamento di ferite complesse e infette come quella del paziente in questione. L’ambiente confortevole creato intorno al paziente, con il supporto dei familiari e l’attenzione costante infermieristica, ha contribuito significativamente al successo del trattamento. L’infermiere ha svolto un ruolo cruciale non solo nella gestione della terapia ma anche nel supportare il paziente e i suoi familiari, riducendo il disagio e prevenendo complicanze.

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