USEM promuove il dialogo interculturale e interreligioso attraverso lo sport: incontro con il presidente Massimo Amitrano e Foad Aodi e Nadir Aodi.
Amitrano-Aodi: “Lo sport come strumento di dialogo interculturale e interreligioso. Il primo segnale di pace, in Medioriente, dopo il cessate il fuoco, arriva proprio dallo sport e da associazioni come l’USEM e da tutte le altre associazioni aderenti al Movimento Unire per Unire”.
ROMA, 22 GENNAIO 2025 – Un impegno senza confini per l’inclusione e la pace. Nella giornata di ieri, a Roma, si è svolta una riunione fondamentale con la presenza di Massimo Amitrano, presidente dell’Unione Sportiva Euromediterranea (USEM), un’organizzazione parte del movimento Unite per Unire che rappresenta il Dipartimento Sportivo del Movimento stesso.
Erano presenti il Professor Foad Aodi, Presidente di Unite per Unire, medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale , Direttore dell’AISC, Agenzia Internazionale Senza Confini, membro del Registro Esperti FNOMCEO e 4 volte consigliere dell’OMCeO di Roma e docente dell’Università di Tor Vergata, e ancora il Dr.Nadir Aodi, Podologo e Calciatore, coordinatore Commissione Nuove generazioni di Amsi e Uniti per Unire e vice Segretario generale dell’USEM, e ancora, la Vice Segretario Generale Amsi Dr.ssa Eugenia Voukadinova ed in video collegamento, c’erano i due principali rappresentanti dell’Unione Internazionale Arabi del 1948 di origine palestinese, sia il presidente che il vice presidente, ovvero Wafaa Nahhas e Haytam Tatur.
Con l’incontro di ieri si è dato il via a una serie di iniziative che vedranno lo sport, e in particolare il calcio, al centro di un percorso di dialogo interculturale e interreligioso.
Durante l’incontro, Massimo Amitrano ha dichiarato: “Oggi abbiamo iniziato un percorso che ci porterà, nel corso dell’anno, a organizzare un evento sportivo di grande rilievo. Questo evento unirà calciatori di diverse etnie, inclusi giocatori che vivono qui in Italia, insieme alla Nazionale delle Due Sicilie e alla Nazionale dell’Unione Internazionale Arabi del 1948. Sarà un momento importante di calcio inclusivo, ma anche un’occasione per rafforzare i valori della fratellanza e della collaborazione tra popoli diversi.”
Lo sport come ponte tra le culture
L’incontro ha sottolineato il ruolo dello sport come strumento di inclusione e cooperazione internazionale. “Presenteremo ufficialmente il team di calcio USEM, una squadra che mette insieme atleti di differenti etnie residenti sul nostro territorio. Questo progetto non si ferma al calcio: stiamo lavorando a numerosi progetti sportivi per costruire ponti tra le comunità e creare opportunità di dialogo”, ha aggiunto Amitrano.
Il Professor Foad Aodi, ha ribadito l’importanza del ruolo dello sport nella promozione del dialogo interculturale: “Lo sport ha una forza straordinaria per unire le persone, superando le barriere culturali e religiose. Le nostre iniziative non sono solo eventi, ma veri e propri strumenti di costruzione della pace. Con i rappresentanti dell’Unione Internazionale Arabi del 1948, stiamo avviando una collaborazione che dimostrerà come lo sport possa trasformarsi in un linguaggio universale per promuovere il rispetto e l’inclusione.”
La collaborazione con l’Unione Internazionale Arabi del 48
L’incontro è stato arricchito dall’intervento dei due massimi esponenti dell’Unione Internazionale Arabi del 48, il Presidente Wafaa Nahhas e il Vice Presidente dell’Unione Arabi del 1948, Haytam Tatur, che hanno partecipato in videoconferenza. Tantour, anche vice-sindaco della città di Rheny, nel nord di Israele, ha evidenziato l’importanza di collaborazioni tra le istituzioni italiane e quelle arabo-palestinesi per rafforzare il dialogo e la comprensione reciproca.
Amitrano ha sottolineato il valore simbolico della collaborazione internazionale: “Porteremo a Roma non solo un evento sportivo, ma un messaggio universale di inclusione. Il calcio è il mezzo, ma il vero obiettivo è creare relazioni solide e durature tra le comunità, costruendo un futuro in cui le differenze siano una ricchezza e non un ostacolo.”
Visite e scambio delle delegazioni
Le iniziative in corso prevedono visite e scambi tra delegazioni, sia a Reni e Nazareth, sia in Italia, come parte di un percorso di dialogo interculturale e interreligioso. Si punta a sviluppare azioni concrete e continuare nella missione di cooperazione internazionale.
Uno degli obiettivi principali è rafforzare il dialogo tra i popoli e le religioni, basandosi su rispetto reciproco e iniziative condivise. Queste attività si intrecciano con la sanità, l’integrazione e la cooperazione internazionale, ponendo un segnale concreto per promuovere valori universali di inclusione e pace.
Appello ai sindaci italiani
Facciamo appello a tutti i sindaci d’Italia affinché considerino la possibilità di aprire canali di gemellaggio e cooperazione internazionale con i paesi di origine delle nostre comunità. Non solo con l’Unione Arabi del 48, ma anche con altre realtà che condividono gli stessi obiettivi di dialogo interculturale e interreligioso.
Siamo lieti di valutare tutte le proposte che ci perverranno. Questo appello è parte del nostro impegno a consolidare collaborazioni che possano generare impatti positivi e duraturi.
Progetti futuri e impegno per la pace
Tra i momenti salienti della riunione, Massimo Amitrano ha consegnato al Professor Aodi ,Direttore Sanitario e Scientifico della Nazionale, la maglia ufficiale della Nazionale delle Due Sicilie, un gesto simbolico di amicizia e collaborazione tra le organizzazioni. “Lo sport, e il calcio in particolare, è il simbolo di una forza che va oltre i confini. Con queste iniziative vogliamo dimostrare che le differenze possono unirci, invece di dividerci. È solo l’inizio di un percorso che ci vedrà protagonisti di molte azioni concrete per la pace e la cooperazione internazionale”, ha concluso Foad Aodi.
L’USEM, attraverso il dialogo interculturale e interreligioso promosso dallo sport, continua a essere un esempio di come si possano costruire legami solidi e significativi per affrontare le sfide globali del nostro tempo.
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