Una situazione di disagio solleva il problema delle sostituzioni del personale OSS nelle scuole.
Una madre di Dolo, nel Veneziano, ha lanciato un appello disperato: l’assenza prolungata dell’Operatrice Socio-Sanitaria (OSS) assegnata a suo figlio, studente con necessità di assistenza, sta compromettendo la sua frequenza scolastica e il suo benessere.
La denuncia della madre.
«Sono costretta a tenere mio figlio a casa da scuola perché non c’è un’adeguata sostituzione per la OSS abituale, attualmente in malattia», racconta la madre, riferendosi all’istituto comprensivo Tina Anselmi di Dolo. «Nonostante le segnalazioni alla cooperativa Codess, che gestisce le OSS, e all’ULSS 3, non ho ricevuto risposte concrete. È una situazione che si ripete: già prima di Natale si sono verificati gli stessi problemi».
Il figlio, che necessita di un supporto costante a causa della sua condizione, soffre per i continui cambiamenti: «Ogni giorno c’è una sostituta diversa, e spesso arrivano in ritardo o non sono adeguate. Come venerdì scorso: l’operatrice, con turno dalle 8 alle 11, è arrivata alle 10.45. Mio figlio non capisce perché non può andare a scuola o perché deve cambiare sempre punto di riferimento. Ora soffre di disturbi del sonno e comportamentali».
Un disagio condiviso.
La madre sottolinea di non pretendere una sostituta che conosca il figlio come l’OSS abituale, ma almeno una presenza stabile e competente. «Chiedo semplicemente che mio figlio possa andare a scuola in serenità e sicurezza», dichiara.
Anche il dirigente scolastico, Luca Michelon, conferma la difficoltà: «Comprendiamo il disagio del ragazzo e della famiglia, ma la soluzione non dipende direttamente dalla scuola».
La risposta delle istituzioni.
Il sindaco di Dolo, Gianluigi Naletto, si è detto «sorpreso e molto dispiaciuto» per la vicenda. Ha promesso l’intervento dell’amministrazione comunale presso i soggetti competenti: «Garantiamo un’attivazione immediata per trovare soluzioni adeguate».
Una questione che coinvolge tutti.
Questo episodio mette in luce un problema sistemico: l’assenza di un’organizzazione efficace per la sostituzione del personale socio-sanitario nelle scuole. La mancanza di continuità assistenziale non solo penalizza gli studenti con esigenze specifiche, ma anche le loro famiglie, costrette a sopperire alle carenze del sistema.
Le famiglie e gli operatori auspicano interventi concreti per garantire un servizio adeguato e rispettoso delle necessità dei ragazzi con disabilità, offrendo loro l’opportunità di frequentare la scuola con serenità.
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