Una Evoluzione nella confusione
Gli ultimi eventi, quantificano ancora di più la confusione che c’è intorno alla professione infermieristica. L’euforia di cambiare velocemente rischia di compromettere ulteriormente un percorso formativo non completato nella sua autonomia contrattuale, che ha prodotto carenza e poca attrattività al punto da determinare vuoti nelle corsie e nei vari servizi.
Probabilmente si vive in un’altra dimensione al di fuori dal mondo terreno
Una strada si percorre insieme a piccoli passi, cercando di colmare le effettive necessità indispensabili nel miglioramento dell’assistenza infermieristica e sanitaria. Non si possono creare nicchie all’interno della professione tralasciando la moltitudine al proprio destino, senza gratificazione. Secondo gli ultimi dati Gimbe, il SSN in Italia è una vera emergenza nazionale, e che la sua triplice definizione di universalità, uguaglianza ed equità rimarrà solo sui libri di storia.
Vecchie e nuove figure in un sistema sanitario sempre più in crisi
Vivendo in una realtà di vita in continua trasformazione, anche la professione infermieristica doveva essere rivista per consentire non solo una progressione di carriera a livello clinico e formativo nell’ambito universitario, ma soprattutto a livello organizzativo e gestionale all’interno delle governance aziendali e regionali. Però non si possono creare nuove figure che erano state archiviate da tempo e improvvisamente vederle risorgere in tutt’altre sembianze, dove in mezzo ci sono infermieri laureati, OSS e poi tanti colleghi che hanno completato master di primo e secondo livello, e altri con laurea magistrale.
Assai galline e poche uova dice il proverbio
Sarà veramente curioso vedere come verranno contrattualizzate, se ancora rientreranno tutti nel Comparto. Inoltre, come hanno già detto molti colleghi, chi ha completato un master di primo e secondo livello e una laurea magistrale come si collocheranno e quali ruoli avranno ? E’ molto probabile che ci saranno problemi perché più si allarga la maglia minore sarà l’assistenza infermieristica.
La crisi motivazionale del personale
È dovuta principalmente al non adeguamento degli stipendi, eppure sono passati molti anni, nonostante le sollecitazioni di tanti colleghi. Purtroppo non c’è mai stata coesione da parte dei sindacati o almeno della maggior parte, affinchè si unissero per completare il percorso con l’autonomia contrattuale, l’uscita dal Comparto.
Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio
Quei pochi aumenti che si sono susseguiti in questi anni sono stati prosciugati il giorno dopo dal continuo aumento del costo della vita. Amareggia molto anche la volontà della FNOPI di non portare avanti l’uscita dal Comparto. Inutile fare exploit con grandi conferenze e grandi titoli sui giornali su nuovi percorsi quando la realtà è più confusa di prima, il personale è sempre meno motivato ad intraprendere l’infermieristica, forse si parlano altre lingue, per cui si fatica a capire ed ecco i risultati.
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