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Turni da 12 ore senza pasto notturno: gli infermieri dell’Asl Vco protestano.

turno notturno
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Gli infermieri dell’Asl Vco sono in rivolta contro una decisione amministrativa che rischia di compromettere ulteriormente le loro condizioni di lavoro. Oltre alla già critica carenza di personale, ora devono affrontare un nuovo ostacolo: secondo una recente comunicazione interna, ai lavoratori in servizio nella fascia oraria 19:00-7:00 non verrebbe più garantito il pasto notturno.

Una scelta che il sindacato Nursing Up definisce inaccettabile e contraria ai diritti contrattuali.

Un diritto negato, la protesta del sindacato.

“La diversa articolazione oraria, imposta anche dalla grave carenza di personale, non può in alcun modo negare ai dipendenti un diritto fondamentale come quello del pasto durante il turno notturno – spiega Milena Germano, referente provinciale di Nursing Up per Novara-Vco. – Numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno ribadito questo diritto, e nel nostro caso il turno include anche una parte della fascia pomeridiana, dove il pasto è espressamente riconosciuto dal contratto integrativo aziendale.”

Di fronte a questa decisione, il sindacato chiede chiarimenti e una revisione immediata della misura, sottolineando l’incoerenza della scelta dell’Asl.

Taglio dei pasti per risparmiare? I dubbi del Nursing Up.

Oltre alla questione contrattuale, il taglio del pasto solleva un interrogativo più ampio: è davvero una misura di risparmio efficace o si tratta di un’ulteriore penalizzazione per il personale sanitario?

“Ridurre il numero di pasti per i dipendenti significa davvero ottenere un risparmio economico significativo per l’azienda? – si chiede Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte. – O è piuttosto un’ennesima misura che aggrava le condizioni di lavoro e contribuisce all’emorragia di professionisti dal sistema sanitario pubblico? È questa la strategia di welfare adottata dall’Asl Vco per attrarre e trattenere il personale?”.

Una decisione paradossale.

A rendere la situazione ancora più assurda è il fatto che, se gli stessi infermieri lavorassero su turni da 8 ore, il pasto serale sarebbe garantito, senza alcun aggravio economico per l’azienda.

“Stupisce che l’Asl Vco non abbia considerato che, senza costi aggiuntivi, si potrebbe semplicemente riconoscere un diritto basilare a chi già opera in condizioni difficili,” concludono i referenti sindacali.

La richiesta del sindacato: ripristinare il diritto al pasto.

Nursing Up Piemonte chiede con urgenza che l’Asl Vco riveda questa decisione, garantendo condizioni di lavoro dignitose e ripristinando un diritto essenziale per il personale infermieristico.

La battaglia per il riconoscimento del pasto notturno è solo l’ultima di una lunga serie di lotte sindacali per migliorare le condizioni di chi, ogni giorno e notte, garantisce assistenza e cure ai pazienti.

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