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Trentino, un infermiere su cinque pronto a lasciare: “Situazione insostenibile, servono nuove strategie”.

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Allarme sanità in Trentino: un’indagine dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento rivela un dato preoccupante: il 21,4% degli infermieri vuole lasciare il proprio posto di lavoro. Il motivo? Retribuzioni basse, turni massacranti e scarsa valorizzazione.

Indagine shock: un settore a rischio collasso.

Lo studio, condotto tra novembre e dicembre 2024 su 1.099 infermieri, ha analizzato il livello di soddisfazione e il coinvolgimento lavorativo nel settore sanitario trentino. I risultati mostrano un quadro allarmante:

  • Coinvolgimento lavorativo solo medio (49,2 su 90 punti)
  • Soddisfazione generale bassa, soprattutto su retribuzione e opportunità di carriera
  • Il 21,4% degli infermieri pronto a dimettersi volontariamente
  • Il 9,4% lascerà l’organizzazione per pensionamento o altre cause non volontarie

Molti infermieri dichiarano di essere legati al proprio lavoro più per dovere che per passione. La frustrazione nasce soprattutto dall’assenza di valorizzazione e dalla mancanza di incentivi concreti.

Le cause dell’emorragia di infermieri

Secondo l’Ordine, i motivi principali della crisi sono:

  • Stipendi inadeguati rispetto alle responsabilità del ruolo
  • Turni rigidi e stressanti, che rendono difficile conciliare vita privata e lavoro
  • Mancanza di crescita professionale, con scarse opportunità di carriera
  • Sovraccarico di mansioni non infermieristiche, come attività burocratiche

“Molti infermieri sono costretti a occuparsi di compiti amministrativi invece di assistere i pazienti. Così si disperdono tempo ed energie”, sottolinea l’Ordine.

Le soluzioni proposte dall’Ordine degli Infermieri.

Per arginare l’emorragia di professionisti, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trento propone interventi urgenti e concreti:

  • Aumento delle retribuzioni, per riflettere il livello di responsabilità
  • Maggiore flessibilità nei turni, per migliorare il benessere del personale
  • Riduzione delle mansioni amministrative, con l’introduzione della “segreteria clinica”
  • Piani di sviluppo professionale chiari, per offrire reali opportunità di crescita
  • Maggiore coinvolgimento degli infermieri nelle decisioni organizzative

“Servono strategie politiche a breve e lungo termine per migliorare il benessere degli infermieri e garantire la qualità delle cure ai pazienti”, afferma Daniel Pedrotti, presidente dell’Ordine.

Sanità a rischio: il tempo stringe.

Se non si interviene subito, la sanità pubblica trentina rischia di affrontare una carenza cronica di infermieri, con conseguenze drammatiche per i pazienti. Il sistema sanitario ha bisogno di azioni concrete, non solo promesse.

📢 Cosa ne pensi? La professione infermieristica è davvero poco valorizzata? Scrivilo nei commenti!

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