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Torino: Infermieri dall’India per gli Ospedali in crisi, Regione al lavoro su un accordo.

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La Regione Piemonte ha annunciato una nuova strategia per risolvere la crescente carenza di personale sanitario negli ospedali, guardando all’India come fonte di reclutamento di infermieri. L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha confermato che un accordo è già pronto, e le necessità di personale delle Asl verranno trasmesse alle ambasciate per accelerare il processo di reclutamento. Dopo l’India, la Regione sta considerando anche il Sud America come possibile area di reclutamento.

Questa decisione nasce dall’urgenza di fronteggiare la grave carenza di infermieri nel servizio sanitario piemontese, che sta mettendo sotto forte pressione le strutture ospedaliere e il personale in servizio. Tuttavia, la proposta ha sollevato divisioni tra i sindacati e perplessità da parte dell’Ordine degli Infermieri.

Critiche dell’Ordine degli Infermieri e preoccupazioni sindacali.

Se da una parte c’è chi vede di buon occhio la possibilità di incrementare il numero di infermieri per alleggerire il carico di lavoro del personale attualmente in servizio, dall’altra c’è chi mette in evidenza la necessità di rispettare standard professionali, tra cui il concorso pubblico e la conoscenza della lingua italiana.

L’Ordine degli Infermieri, infatti, ha espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di garanzie sui criteri di selezione, e ha sottolineato l’importanza di assicurare che i nuovi infermieri abbiano le competenze linguistiche e culturali necessarie per lavorare efficacemente in Italia. Inoltre, c’è il timore che il reclutamento dall’estero possa diventare una soluzione temporanea che non affronta alla radice i problemi strutturali del sistema sanitario, come la mancanza di concorsi pubblici regolari e la difficoltà nel garantire adeguate condizioni lavorative per il personale sanitario locale.

Prospettive future.

Nonostante le critiche, la Regione sembra determinata a procedere con il piano, vista la difficoltà nel coprire le posizioni vacanti con il personale locale. Questa mossa potrebbe rappresentare un’importante svolta nella gestione delle risorse sanitarie, ma resta da vedere come verranno superati gli ostacoli burocratici e professionali per integrare efficacemente il personale proveniente dall’estero.

Il dibattito su come bilanciare le necessità immediate con la qualità del servizio e la sostenibilità a lungo termine del sistema sanitario rimane aperto, e le prossime settimane potrebbero essere cruciali per definire i dettagli dell’accordo.

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