Dom. Set 1st, 2024
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Il 23 agosto 2024 la chiesa costruita per volontà della mistica Natuzza Evolo a Paravati è stata elevata a santuario mariano, un evento significativo per i fedeli e la comunità locale. Ne parla IlVibonese.it.

In vista di questa cerimonia, il Vibonese ha intervistato Tonino Cichello, infermiere che ha assistito Natuzza dal 2000 al 2008, per condividere la sua esperienza al fianco della Serva di Dio, il cui processo di beatificazione è in corso. Cichetto è nato nel 1968 ed è iscritto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Vibo Valentia.

Chi era Natuzza secondo Tonino Cichello?

Tonino Cichello descrive Natuzza Evolo come una figura di profonda umiltà e dedizione. Secondo le sue parole, Natuzza era una “francescana” nella vita e nello spirito, incarnando valori come la bontà, la povertà e l’obbedienza. Il suo legame con i giovani e i sacerdoti era particolarmente forte, e chiedeva incessantemente preghiere per loro. Cichello ricorda di aver percepito una sensazione di pace ogni volta che era in sua presenza.

L’assistenza infermieristica a Natuzza.

Dal punto di vista infermieristico, Cichello si occupava principalmente del marito di Natuzza, Pasquale, ma in seguito iniziò a prendersi cura direttamente di lei. Si occupava di prelievi di sangue e somministrazione di flebo, compiti che svolgeva con grande rispetto e devozione. Natuzza, nonostante fosse una paziente obbediente, soffriva di malattie gravi e compatibili con la vita. Tuttavia, accettava queste cure in spirito di obbedienza, rimanendo sempre concentrata sul suo desiderio di ritrovarsi con Gesù e la Madonna.

Un aneddoto straordinario.

Cichello racconta un episodio particolare che testimonia la spiritualità di Natuzza. Una mattina si svegliò con l’urgenza di recarsi alla Fondazione per visitare Natuzza. Una volta arrivato, trovò Natuzza pronta per un prelievo di sangue, senza che nessuno lo avesse avvisato. Natuzza gli spiegò che aveva inviato un angelo per chiamarlo, poiché non voleva disturbarlo telefonandogli. Questo evento si concluse con un miracolo: dopo aver versato il sangue residuo su un fazzoletto, Cichello scoprì, giorni dopo, che sul tessuto erano rimaste otto macchie, ognuna delle quali presentava delle immagini, un ricordo che ancora conserva gelosamente.

Uno spaccato intimo di Natuzza.

L’intervista a Tonino Cichello offre uno spaccato intimo e profondo della vita di Natuzza Evolo, una donna di straordinaria fede e umiltà. Le sue esperienze con la mistica sottolineano l’importanza del prossimo evento del 23 agosto, che segna non solo l’elevazione di una chiesa a santuario, ma anche il riconoscimento del lascito spirituale di Natuzza per la comunità.

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