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Testimonianza di Marco (OSS): “il mio salto verso una nuova sfida, diventare Assistente Infermiere”.

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Mi chiamo Marco, ho 32 anni e lavoro come OSS da quasi dieci. Ho iniziato questo percorso per caso, spinto dalla necessità di trovare un lavoro dopo il diploma. Non avrei mai immaginato che, un giorno, questa professione mi avrebbe cambiato la vita. Ho imparato a prendermi cura degli altri, a sostenere chi è fragile, a essere un punto di riferimento per i pazienti e le loro famiglie. Ma ora sento che è arrivato il momento di fare un salto di qualità: voglio diventare un Assistente Infermiere.

Perché voglio fare questo passo?

La decisione non è stata facile. Mi sono fatto molte domande, ho passato notti insonni a pensare se fosse la scelta giusta. Alla fine, però, ho capito che il mio desiderio di crescere professionalmente è più forte delle mie paure. Ecco perché voglio diventare un Assistente Infermiere:

  1. Maggiore responsabilità: come OSS, ho sempre lavorato a stretto contatto con gli infermieri. Ammiro la loro capacità di prendere decisioni rapide e di gestire situazioni complesse. Voglio essere parte attiva in quel processo, contribuire in modo più significativo alla cura dei pazienti.
  2. Formazione e conoscenza: sento il bisogno di approfondire le mie conoscenze tecniche e scientifiche. Voglio capire meglio le patologie, i farmaci, le terapie. Non voglio più limitarmi a eseguire compiti, ma voglio comprendere il “perché” dietro ogni azione.
  3. Crescita personale: questo passo rappresenta per me una sfida personale. Voglio dimostrare a me stesso che posso farcela, che posso superare i miei limiti e raggiungere un nuovo traguardo.
  4. Migliorare la qualità delle cure: credo che, con una formazione più avanzata, potranno fare la differenza nella vita dei pazienti. Voglio contribuire a un sistema sanitario più efficiente e umano.

Di cosa ho paura?

Non nascondo che questo cambiamento mi spaventa. Le mie paure sono tante, ma le affronto un giorno alla volta:

  1. Il carico di studio: dopo anni di lavoro, tornare sui libri non sarà facile. Ho paura di non essere all’altezza, di non riuscire a conciliare studio, lavoro e vita privata.
  2. La responsabilità: essere un Assistente Infermiere significa avere maggiori responsabilità. A volte mi chiedo: “Sarò in grado di gestire situazioni critiche? Di prendere decisioni sotto pressione?”
  3. Il giudizio degli altri: ho paura di non essere preso sul serio dai colleghi infermieri, di essere visto come “solo un OSS” che cerca di fare il passo più lungo della gamba.
  4. Fallire: la paura più grande è non farcela. Di investire tempo, energie e risorse per poi scoprire che non sono tagliato per questo ruolo.

Cosa mi spinge ad andare avanti?

Nonostante le paure, sono determinato a provarci. Mi spinge la passione per il mio lavoro, la gratitudine dei pazienti, la voglia di migliorarmi ogni giorno. So che sarà un percorso difficile, ma sono pronto a mettermi in gioco. Perché, alla fine, non voglio guardarmi indietro con rimpianti. Voglio poter dire: “Ci ho provato. Ho dato tutto me stesso.”

E se anche fallissi, so che avrò imparato qualcosa di prezioso. Perché nella vita, come nel lavoro, è importante osare. E io sono pronto a farlo.

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