Sindrome di Asperger: cos’è, sintomi e diagnosi nel contesto dello Spettro Autistico.
La sindrome di Asperger (SA) è stata a lungo considerata una condizione distinta all’interno dei disturbi dello sviluppo, caratterizzata da difficoltà nelle interazioni sociali, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. Tuttavia, con l’introduzione del DSM-5 nel 2013, la sindrome di Asperger è stata riclassificata come parte dei disturbi dello spettro autistico (ASD), sotto la categoria di autismo di primo livello di supporto. In questo articolo, esploriamo cos’è la sindrome di Asperger, i suoi sintomi, la storia della diagnosi e il suo inserimento nello spettro autistico.
Cos’è la Sindrome di Asperger?
La sindrome di Asperger prende il nome da Hans Asperger, uno psichiatra e pediatra austriaco, il cui lavoro fu riscoperto e valorizzato negli anni ’90. La locuzione fu coniata dalla psichiatra britannica Lorna Wing nel 1981, che descrisse la condizione come una forma di autismo ad alto funzionamento, caratterizzata da:
- Difficoltà nelle interazioni sociali: Problemi nel comprendere le norme sociali, nel mantenere conversazioni e nel riconoscere le emozioni altrui.
- Comportamenti ripetitivi e stereotipati: Azioni o rituali ripetitivi, spesso legati a interessi specifici.
- Interessi ristretti: Focalizzazione intensa su argomenti o attività particolari, spesso con un livello di conoscenza molto approfondito.
A differenza di altre forme di autismo, la sindrome di Asperger non comporta ritardi nell’acquisizione del linguaggio né disabilità intellettive. Tuttavia, può essere associata a una serie di condizioni di comorbilità, come depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e disturbi specifici di apprendimento (es. disgrafia).
La riclassificazione nel DSM-5.
Con l’introduzione del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione) nel 2013, la sindrome di Asperger è stata unificata sotto la categoria più ampia dei disturbi dello spettro autistico (ASD). Questa decisione ha portato alla scomparsa della SA come diagnosi separata, sostituendola con la definizione di autismo di primo livello di supporto, che indica una forma di autismo con minori necessità di supporto esterno.
Questa riclassificazione ha suscitato dibattiti tra esperti e famiglie, con alcuni che sostengono che la sindrome di Asperger abbia caratteristiche uniche che meritano una distinzione diagnostica, mentre altri ritengono che l’inclusione nello spettro autistico favorisca una visione più olistica e integrata delle neurodivergenze.
Sintomi e caratteristiche della Sindrome di Asperger.
I sintomi della sindrome di Asperger possono variare notevolmente da persona a persona, ma includono comunemente:
- Difficoltà sociali: Problemi nel comprendere il linguaggio non verbale (es. espressioni facciali, gesti), nel mantenere conversazioni reciproche e nel costruire relazioni.
- Interessi ristretti e intensi: Focalizzazione su argomenti specifici, spesso con un livello di dettaglio e conoscenza eccezionale.
- Comportamenti ripetitivi: Azioni o rituali che vengono ripetuti in modo stereotipato, come allineare oggetti o seguire routine rigide.
- Sensibilità sensoriale: Reazioni intense a stimoli sensoriali, come suoni, luci o tessuti.
Condizioni di comorbilità.
La sindrome di Asperger è spesso associata a una serie di condizioni di comorbilità, che possono includere:
- Disturbi dell’umore: Depressione e ansia sono comuni, spesso legate alle difficoltà sociali e alla sensazione di isolamento.
- Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): Comportamenti ripetitivi e pensieri intrusivi possono sovrapporsi ai tratti della SA.
- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): Difficoltà di concentrazione e iperattività sono spesso presenti.
- Disturbi specifici di apprendimento: Disgrafia (difficoltà nella scrittura) e altri disturbi di apprendimento possono coesistere con la SA.
Diagnosi e supporto.
La diagnosi della sindrome di Asperger, oggi inserita nello spettro autistico, viene effettuata attraverso una valutazione clinica che include:
- Colloqui con il paziente e la famiglia.
- Osservazione del comportamento.
- Test standardizzati per valutare le abilità sociali, cognitive e comunicative.
Una volta diagnosticata, la persona può beneficiare di interventi personalizzati, come:
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): Per gestire ansia, depressione e difficoltà sociali.
- Supporto educativo: Programmi scolastici personalizzati per favorire l’apprendimento e l’integrazione.
- Training sulle abilità sociali: Per migliorare la comunicazione e le relazioni interpersonali.
Una condizione complessa e unica.
La sindrome di Asperger, oggi parte dello spettro autistico, rappresenta una condizione complessa e unica, caratterizzata da difficoltà sociali, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. Sebbene non sia più una diagnosi separata, la sua inclusione nello spettro autistico ha favorito una visione più integrata delle neurodivergenze, promuovendo interventi personalizzati e un maggiore supporto per le persone che ne sono affette.
Comprendere e accettare la diversità neurocognitiva è fondamentale per costruire una società più inclusiva, in cui ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale.
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