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Si è infermieri sempre: la storia di Sabrina Pepe e di un salvataggio a Napoli.

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Essere infermieri non è solo un lavoro, è una vocazione che accompagna anche fuori dal servizio. Lo sa bene Sabrina Pepe, giovane infermiera del reparto di Neonatologia dell’Ospedale San Paolo di Fuorigrotta, protagonista di una storia che dimostra come la prontezza e l’umanità possano fare la differenza tra la vita e la morte.

Giovedì scorso, Sabrina si trovava in via Pignasecca, nei pressi dell’Ospedale Vecchio Pellegrini, in un momento di pausa. All’improvviso, un uomo sulla cinquantina si accascia a terra davanti a lei. “Credevo fosse inciampato,” racconta, “ma poi l’ho visto seduto, sofferente, con il braccio sinistro stretto al petto. Ho capito subito cosa stava accadendo e sono corsa indietro.”

L’uomo perde conoscenza pochi istanti dopo. Sabrina, senza esitazioni, verifica l’assenza di polso carotideo e respiro, segni inequivocabili di arresto cardiaco. “Ho chiesto ad alta voce di chiamare i soccorsi,” spiega, “e ho iniziato immediatamente il massaggio cardiaco.”

Con i minuti che scorrono inesorabili e i soccorsi ancora lontani, Sabrina e un passante decidono di agire: caricano l’uomo su un’auto e lo portano direttamente al Pronto Soccorso del Vecchio Pellegrini, distante appena trenta metri. Una volta arrivati, Sabrina rimane in attesa di notizie. “Quando mi hanno detto che era in codice rosso, ho rivissuto l’intera scena. Mi sono preparata al peggio,” confessa.

Dopo circa un’ora, arriva la notizia tanto attesa: l’uomo è stabile e fuori pericolo. “Quando mi hanno detto che ce l’aveva fatta, mi sono sentita sollevata e felice,” conclude Sabrina.

Un encomio meritato.

Il gesto di Sabrina non è passato inosservato. Il Consiglio Direttivo dell’Opi Napoli (Ordine delle Professioni Infermieristiche) sta valutando l’assegnazione di un encomio per la sua prontezza e il suo straordinario spirito di servizio.

“La collega Sabrina Pepe – dichiara la presidente dell’Opi Napoli, professoressa Teresa Rea – ha dimostrato professionalità, umanità e aderenza ai valori del nostro Codice deontologico. Il suo esempio è un modello per tutti, soprattutto per i giovani che scelgono questa professione meravigliosa.”

Infermiere: una vocazione senza confini.

Questa storia ci ricorda che essere infermieri non si limita all’orario di lavoro o al reparto di competenza. È un impegno che si estende alla vita di tutti i giorni, al servizio della comunità e dell’umanità. Sabrina Pepe ha incarnato questi valori in un momento di emergenza, dimostrando che, anche in una situazione di grande pressione, la competenza e il cuore di un infermiere possono salvare una vita.

Un lieto fine che scalda il cuore e rafforza la consapevolezza di quanto sia importante il ruolo degli infermieri nella società.

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