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Sciopero generale e manifestazione a Bologna: Uil Fpl Emilia Romagna contro i tagli alla Sanità e ai Servizi Pubblici.

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La Uil Fpl Emilia Romagna, in collaborazione con Cgil e Uil nazionali, ha proclamato lo sciopero generale per il prossimo 29 novembre, con una grande manifestazione prevista in Piazza Maggiore a Bologna. Al centro della mobilitazione, i tagli previsti dalla legge di Bilancio che, secondo il sindacato, rappresentano un grave attacco alla sanità pubblica, agli enti locali e, più in generale, al sistema di welfare nazionale.

Paolo Palmarini, Segretario Generale Uil Fpl Emilia Romagna, denuncia con forza le misure previste nella manovra: “Una manovra che colpisce pesantemente gli enti locali e la sanità pubblica, penalizzando non solo i lavoratori di settori fondamentali per le comunità, ma anche i servizi resi ai cittadini. Il diritto fondamentale alla salute è a rischio. Serve un sistema sanitario universalistico ed equo, non un ritorno a un modello di disuguaglianza sociale.”

Le critiche alla Legge di Bilancio.

Secondo la Uil Fpl, la manovra finanziaria approvata dal Governo comporterà gravi conseguenze per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e per gli enti locali, con effetti diretti sulla qualità e sull’accessibilità dei servizi pubblici. Tra i punti critici evidenziati dal sindacato:

  • Tagli agli enti locali: Previsti ridimensionamenti per un totale di 3,2 miliardi di euro tra il 2025 e il 2029, con un aggravio fino a 5 miliardi entro il 2037. Tali tagli, uniti al limite del turnover al 75%, rischiano di paralizzare i servizi fondamentali per le comunità.
  • Sottofinanziamento del SSN: Il Fondo Sanitario Nazionale è destinato a scendere nel 2025 al 6,04% del PIL, un livello inferiore alla media europea del 6,8%. Questo avviene in un contesto di aumento dei costi per farmaci, tecnologie sanitarie, inflazione e invecchiamento della popolazione.
  • Carenza di personale sanitario: La manovra non prevede un piano straordinario per l’assunzione di medici e infermieri, mentre il settore continua a soffrire di carenze croniche di organico. Secondo i dati Uil Fpl, il personale sanitario è oberato da straordinari non retribuiti, ferie accumulate e condizioni di lavoro sempre più insostenibili, che spingono molti professionisti a lasciare il settore pubblico.
  • Mancanza di risorse per i contratti: Le risorse stanziate non sono sufficienti a compensare un’inflazione media del 17% negli ultimi tre anni, rendendo complesso il rinnovo dei contratti del personale del SSN e degli enti locali.

Il rischio per i cittadini.

Il sindacato denuncia inoltre le conseguenze dirette per i cittadini, che già oggi faticano ad accedere ai servizi essenziali. “Lo scorso anno oltre 2 milioni di italiani non hanno potuto curarsi per ragioni economiche, una cifra destinata ad aumentare con l’attuale politica di tagli,” sottolinea Palmarini.

Secondo la Uil Fpl, l’avanzata del privato nel settore sanitario rischia di compromettere ulteriormente il principio costituzionale di accesso universale alle cure, trasformando il sistema pubblico in un modello sempre meno inclusivo e sempre più residuale.

Le richieste della Uil Fpl.

La Uil Fpl Emilia Romagna avanza proposte concrete per invertire la rotta e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale:

  1. Incremento del Fondo Sanitario Nazionale: Allinearlo alla media europea per garantire l’equità e l’accessibilità alle cure.
  2. Piano straordinario di assunzioni: Medici, infermieri e operatori sanitari devono essere valorizzati e reintegrati per colmare le carenze attuali.
  3. Migliori condizioni contrattuali: Più risorse per il rinnovo dei contratti, al fine di adeguare le retribuzioni all’inflazione e rendere il settore più attrattivo.
  4. Stop ai tagli agli enti locali: Garantire risorse adeguate per mantenere e potenziare i servizi pubblici essenziali.

Appuntamento in Piazza Maggiore.

La manifestazione del 29 novembre sarà un’occasione per portare al centro dell’agenda politica nazionale il tema della difesa dello stato sociale. “Questo sciopero non è solo un grido di allarme, ma una richiesta di attenzione e responsabilità nei confronti di settori vitali per il Paese,” conclude Palmarini.

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