Sanità Pubblica: Si Cobas denuncia “il peggior contratto di sempre” per il triennio 2022-2024.
La proposta di rinnovo contrattuale del comparto sanità per il triennio 2022-2024 non soddisfa i lavoratori. A denunciare la situazione è Si Cobas Funzione Pubblica, che con un volantino accusa l’ARAN e alcuni sindacati di essere pronti a firmare un contratto definito “il peggiore di sempre”.
Gli aumenti contrattuali: numeri irrisori.
Secondo Si Cobas, l’inflazione registrata nel triennio 2022-2024 ha raggiunto il 17%, con un aggravio dei costi energetici e della vita quotidiana. Gli aumenti salariali proposti, tuttavia, vengono giudicati insufficienti, quasi offensivi, per chi lavora ogni giorno nella sanità pubblica. Vediamo i dettagli:
- Indennità specifica infermieristica: incremento lordo mensile di soli 12,28 euro a partire dal 1° gennaio 2025;
- Indennità tutela del malato: incremento lordo mensile di 9,34 euro a partire dallo stesso periodo;
- Nessun aumento previsto per turni notturni, festivi e di reperibilità con le attuali risorse contrattuali;
- Gli aumenti netti, esclusa l’indennità di vacanza contrattuale, non superano i 50 euro lordi mensili per un lavoratore medio di corsia.
A ciò si aggiunge una grave mancanza di arretrati per gli anni 2022 e 2023: le uniche somme arretrate riguardano esclusivamente l’anno 2024.
La critica ai sindacati.
Nel volantino, il sindacato Si Cobas punta il dito anche contro le altre sigle sindacali:
“Pur di non perdere alcune prerogative sindacali, saranno pronti a firmare… magari con un selfie sorridente!”
Si tratta di un’accusa diretta a chi potrebbe accettare un contratto giudicato insostenibile per il potere d’acquisto degli operatori sanitari. L’organizzazione promette di seguire le trattative e rendere noti i nomi di chi firmerà questo accordo.
Le rivendicazioni di Si Cobas.
Tra le richieste avanzate da Si Cobas Funzione Pubblica, troviamo:
- Aumenti salariali consistenti, con aggancio degli stipendi all’inflazione;
- Introduzione della quattordicesima mensilità;
- Valorizzazione dell’anzianità di servizio;
- Internalizzazione dei servizi attualmente appaltati;
- Creazione di un contratto di lavoro unico per il comparto sanitario, pubblico e privato.
La vertenza per il rinnovo contrattuale del comparto sanità è ormai entrata nel vivo. Se le cifre presentate da Si Cobas saranno confermate, i lavoratori si troveranno ad affrontare un aumento salariale ben lontano dalle reali necessità di adeguamento al costo della vita. L’incontro “decisivo” del 13 e 14 gennaio potrebbe rappresentare una svolta importante per oltre 680mila lavoratori della sanità pubblica.
Si attendono ulteriori sviluppi e, soprattutto, risposte concrete alle richieste dei lavoratori, che chiedono condizioni e retribuzioni più dignitose dopo anni di sacrifici, pandemia e lavoro incessante.
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