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Sanità pubblica in crisi: il 7° Rapporto Gimbe conferma l’allarme lanciato dalla UIL-FPL.

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Il 7° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN), presentato ieri dalla Fondazione Gimbe, fornisce una visione preoccupante della sanità pubblica italiana, confermando l’allarme che la UIL-FPL ha lanciato da mesi. Secondo il rapporto, il sistema sanitario nazionale è al centro di una crisi di sostenibilità sempre più profonda, causata da anni di definanziamento e da scelte governative che hanno colpito duramente il settore negli ultimi quindici anni.

I numeri della crisi.

Stando al rapporto, la spesa sanitaria in rapporto al PIL è in continua diminuzione, passando dal 6,3% previsto per il biennio 2024-2025, al 6,2% per il 2026-2027. Oltre ai tagli, si registra una crescente privatizzazione di ampi segmenti della sanità pubblica, con effetti devastanti per i cittadini: liste d’attesa sempre più lunghe e una crescita del 10,3% nella spesa sanitaria diretta delle famiglie solo nel 2023.

Questo scenario conferma che la sanità non è più un diritto garantito a tutti, ma si sta trasformando in un privilegio per chi può permettersi di pagare prestazioni private.

La crisi del personale sanitario.

Uno dei punti più critici riguarda il personale sanitario, che da anni è sottoposto a condizioni lavorative sempre più proibitive. I salari del personale sanitario italiano sono tra i più bassi d’Europa, e il rapporto tra medici, infermieri e pazienti è al di sotto della media OCSE. Le mancate assunzioni hanno portato a turni di lavoro massacranti, con un boom di personale precario, e un crescente numero di casi di burnout. A tutto ciò si aggiunge la perdita di migliaia di unità di personale per pensionamenti, licenziamenti e dimissioni.

La situazione del personale è talmente critica che si rischia di raggiungere un punto di non ritorno, in cui la carenza strutturale di lavoratori qualificati avrà conseguenze irreversibili per la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Richieste urgenti per un cambiamento.

La UIL-FPL da tempo chiede al Governo di intervenire con misure strutturali per fronteggiare la crisi. Le principali richieste includono:

  • Un adeguamento retributivo per tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo.
  • L’avvio di un piano straordinario di assunzioni, necessario per coprire le carenze di personale.
  • Il miglioramento delle condizioni di lavoro, per promuovere ambienti di lavoro più sani e sostenibili.
  • Investimenti nella formazione continua e nella crescita professionale del personale sanitario.

Mobilitazione nazionale.

Nonostante le ripetute richieste, il Governo finora non ha dato risposte concrete. Per questo motivo, la UIL-FPL ha deciso di scendere in piazza il 19 ottobre 2024, in una manifestazione nazionale per riaffermare la propria protesta e chiedere a gran voce un cambiamento nelle politiche sanitarie del Paese.

La crisi della sanità pubblica non è solo una questione di risorse economiche, ma riguarda il futuro del sistema di welfare e il diritto alla salute di tutti i cittadini.

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