contatore visite gratuito

Sanità pubblica e privata, la manifestazione dell’UAP con AMSI, UMEM, Uniti per Unire a chiedere una svolta alla politica.

Ascolta l'articolo
1-1-1024x576 Sanità pubblica e privata, la manifestazione dell’UAP con AMSI, UMEM, Uniti per Unire a chiedere una svolta alla politica.

Aodi: Noi AMSI, UMEM, Uniti per Unire, Unione per l’Italia e Radio Co-mai Internazionale, abbiamo fatto la nostra parte, con una delegazione composta da circa duecento persone, provenienti da svariati territori, anche con la presenza, assai significativa, di medici di origine straniera e medici professionisti della sanità italiana di Uniti per Unire. Abbiamo vinto la nostra scommessa partita nel 2000.

ROMA 25 SETT 2024 – «Noi di Amsi, Associazione Medici di Origini Straniera in Italia, con Umem (Unione Medica Euromediterranea), il Movimento Internazionale Uniti per Unire, la Web Tv Unione per l’Italia, la Scuola Unione per l’Italia, Radio Co-mai Internazionale e ancora l’Unione Sportiva Euromediterranea (USEM), siamo presenti, da tempo, a sostegno di battaglie come quella dell’UAP, Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, al fianco dell’instancabile Presidente Mariastella Giorlandino, che ringraziamo per averci voluto nel comitato organizzativo e in quello dell’informazione, all’interno dell’attesa manifestazione che si è svolta oggi al Teatro Brancaccio e che ha visto la partecipazione di associazioni, sindacati, federazioni, enti, sigle, nonché illustri esponenti del mondo politico.

La giornata, organizzata nei minimi dettagli, si è rivelata un meritato e ampio successo, sia per quanto riguarda la partecipazione, sia per i forti contenuti che sono emersi nel corso degli interventi.

I numeri, non c’è che dire, hanno premiato l’impegno dell’UAP e della dott.ssa Giorlandino, gratificando senza mezzi termini anche lo sforzo profuso, da parte di tutti i presenti, e quello spirito di collaborazione emerso finalmente, come non mai, “tra gli attori” della sanità, che è apparso, da subito, come una delle grandi peculiarità che hanno elevato la qualità della manifestazione.

Più di duemila persone, oltre tutto provenienti da numerose regioni italiane, hanno fatto sentire la loro voce, allo scopo di rafforzare e internazionalizzare la causa delle imprese della sanità privata. Noi AMSI, UMEM, Uniti per Unire, Unione per l’Italia e Radio Co-mai Internazionale abbiamo fatto la nostra parte, con una delegazione composta da circa duecento persone, provenienti da svariati territori, anche con la presenza, assai significativa, di medici di origine straniera e medici professionisti della sanità italiana.

Dopo la doverosa e attesa apertura dei lavori, da parte della Presidente Giorlandino , sono intervenuti i rappresentanti di quasi di tutti i partiti, e poi è toccato agli ospiti istituzionali più illustri, tra cui il Senatore Maurizio Gasparri ,il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca , il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli ,il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma ,Antonio Maggi .

Per quanto riguarda i partiti, nei loro discorsi hanno dato ampia disponibilità ad ascoltare le proposte dei rappresentanti promotori della manifestazione.

Tra le relazioni più significative, che hanno lasciato maggiormente il segno, non si possono non riportare i contenuti del discorso della Presidente Mariastella Giorlandino che, a sostegno dell’impegno delle associazioni che hanno promosso la manifestazione, non ha mancato di sottolineare l’importanza della collaborazione inter professionale.

È stato fatto un miracolo, vista la massiccia presenza di pubblico è proprio il caso di dirlo: e siamo ben felici che tutti si siano riconosciuti nello slogan Uniti per Unire».

Così il Prof. Foad Aodi, giornalista ed esperto di salute globale, a capo di una folta delegazione, presente al Brancaccio a nome delle associazioni sopra citate.

Aodi ha ribadito la disponibilità per difendere la trasparenza, la legalità in sanità e nelle autorizzazioni, soprattutto “il principio del fare” opportunità per tutti, senza avere strutture sanitarie o organizzazioni sanitarie di serie A o B.

Inoltre Aodi, come è stato chiesto da tanti giornalisti e come egli stesso ha fatto, come neo giornalista, ha elencato le statistiche che sono causa principale delle criticità nel vissuto quotidiano dei professionisti della sanità.

Siamo ben felici che la Presidente Giorlandino abbia potuto contare sul nostro apporto, utilizzando nei suoi recenti comunicati stampa lo slogan “Uniti per Unire”, a dimostrazione dell’unità di intenti che si respira, e della forza di un evento di cui con orgoglio abbiamo fatto parte».

Aodi si sofferma a illustrare i motivi della manifestazione.

«Il diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, non può e non deve essere sacrificato per favorire, lo ripetiamo, interessi di lobby o per imporre alle aziende sanitarie economie di scala che massificano le attività a scapito della qualità dell’assistenza. È inaccettabile che il Governo continui a ignorare le richieste e le proposte di un settore che rappresenta un pilastro fondamentale per la sanità italiana.

Le strutture sanitarie private autorizzate e accreditate sono sottoposte a rigidi controlli regionali, con oltre 420 requisiti tecnici, strutturali e professionali da rispettare, mentre si permette alle farmacie di operare in deroga a questi standard, senza le necessarie autorizzazioni regionali, senza garanzie di responsabilità civile e penale in caso di errore diagnostico e senza il rispetto delle normative sulla privacy. Questa disparità di trattamento è semplicemente inaccettabile.

Amsi e Uniti per Unire e Umem, da sempre, con le proprie battaglie, condividono a pieno il senso dell’allarme lanciato dall’UAP, e come nei fatti viene anche dimostrato dalla recente creazione del Manifesto “Uniti per i Medici”, con 45 punti a favore dei diritti dei professionisti sanitari, sottoposto all’attenzione del Ministro della Salute Schillaci e già sottoscritto da oltre 450 soggetti, tra associazioni, sindacati e singoli.

Non c’è dubbio che in questo momento storico, così delicato per le professioni sanitarie e per il futuro delle strutture sanitarie private, occorre, tutti uniti, “richiamare” il Governo a ripristinare l’equilibrio perduto, con l’obiettivo da una parte, di valorizzare finalmente, economicamente e contrattualmente, i professionisti, dall’altra per sostenere le 95mila strutture, tra laboratori e ambulatori privati, che rappresentano la linfa vitale della sanità territoriale, offrendo competenza, professionalità, impegno, al fianco della collettività. 

Senza dimenticare che per noi ha un valore immenso anche quella pubblica, che non abbiamo mai abbandonato, che abbiamo sempre sostenuto e che continueremo a sostenere, Regione per Regione, con le nostre campagne di comunicazione, con i nostri eventi-dibattiti, con i nostri appelli alla politica, con il Manifesto “Uniti per i Medici”, che abbraccia la necessità di un impegno collettivo di tutti noi per il pubblico e per il privato, per la crescita delle professioni sanitarie, in nome della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini. 

Il tema forte, oltre a quello della valorizzazione dei professionisti sanitari, in questa manifestazione, è stato quello della tutela del lavoro dei laboratori e degli ambulatori e delle tante strutture private dislocate sul territorio, la cui esistenza e il cui futuro non può essere messo a rischio da un eccesso di burocrazia. 

C’è una richiesta molto importante dal privato, dice ancora Aodi, riguarda i medici specialisti, in particolare i responsabili di branca e direttori tecnici di branca, e poi c’è tanta richiesta di fisioterapisti, osteopati, podologi, logopedisti, e poi, per quanto riguarda la collaborazione inter professionale, si registra la sempre più forte necessità di favorire l’autorizzazione per far esercitare i professionisti della sanità presso i poliambulatori, abbattendo i muri burocratici e “la zona grigia”, come abbiamo già chiesto alla Regione Lazio e con una proposta da Uniti per Unire e Amsi.

Ovvero, chiediamo alla Regione di consentire ai professionisti della sanità, non medici, di esercitare normalmente nei poliambulatori autorizzati a fianco dei medici specialisti, anche se per loro non si possono rilasciare dichiarazioni dalla regione come responsabili di branca, al pari dei medici specialisti.  È questa la nostra richiesta che abbiamo avanzato, già da tempo, al sistema sanitario della Regione Lazio per garantire i servizi di qualità ai pazienti e di mettere al centro dell’attenzione il paziente con maggiori collaborazioni interprofessionali.

A conclusione di questa manifestazione, emerge in modo inequivocabile che solo attraverso l’unità di intenti si arriva a ottenere grandi traguardi, e in questo caso ambedue le parti sono chiamate a fare il proprio dovere, la politica da una parte e i professionisti sanitari (associazioni, federazioni, sindacati, singoli professionisti dall’altra), in un percorso dove tutti fanno la propria parte».

LE NOSTRE STASTISTICHE PIU’ RECENTI A DISPOSIZIONE DEI RELATORI DELLA MANIFESTAZIONE CHE SARANNO ARGOMENTO DI DISCUSSIONE NELLA NOSTRA RELAZIONE AL TEATRO BRANCACCIO.

CARENZA PROFESSIONISTI DELLA SANITA’

Negli ultimi 5 anni, come Amsi, abbiamo avuto oltre 12 mila richieste di specialisti, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, psicologi. È indubbio che c’è penuria di personale, sia per il pubblico che per il privato. Di queste richieste il 57% è arrivato dal pubblico, il 43% è arrivato dal privato. Inoltre registriamo, sempre negli ultimi 5 anni, l’aumento del 42% della fuga dalla sanità pubblica verso la sanità privata e l’estero. 

Ai professionisti della sanità dell’Amsi e del Movimento Uniti per Unire fanno riferimento più di 73 studi medici di cui 17 mila strutture accreditati e poliambulatori e centri di fisioterapia.

AGGRESSIONI PROFESSIONISTI SANITARI

• Italia: aumento del 43% degli episodi di violenze fisiche e psicologiche contro le professioniste sanitarie negli ultimi 3 anni di cui il 26 % nelle strutture private 

• Italia: 72% dei professionisti sanitari italiani che subisce una violenza è una donna, di cui il 33% nelle strutture private 

• Mondo: 84% dei professionisti sanitari che subisce violenza è una donna ,di cui il 46% nei paesi poveri ed il 54% nei paesi ricchi.

• Mondo: il 71% delle professioniste della sanità, in primis per le aggressioni, è a rischio potenziale suicidio. di cui il 72% nei paesi ricchi ed il 28% paesi poveri.

• Mondo: negli ultimi 5 anni aumento del 42% delle aggressioni contro i professionisti della sanità, la metà degli aumenti è collegato a violenze contro le donne. di cui il 55% paesi ricchi ed il 45% paesi poveri.

VOGLIA DI FUGA ALL’ESTERO 

Circa 12.020 mila professionisti della sanità italiani dal 2023 a oggi hanno chiesto all’Amsi informazioni per andare a lavorare all’estero, in particolare nei paesi del Golfo, Svizzera, Norvegia, Regno Unito. Da Gennaio 2023 a oggi .per colpa di tutte le criticità sollevate da noi negli ultimi 20 anni ;al primo posto le aggressioni e poi medicina difensiva ,turni massacranti mancanza di sicurezza e valorizzazione e poi gli stipendi.

DAL 01.08 più di 1000 professionisti della sanità ci ha chiesto di andare a lavorare all’estero il 25% da Roma e Lazio ,23% Lombardia ,20% veneto 10% da Emilia Romagna ed il resto da tutte le regioni italiane.

CHIUSURA E ACCORPAMENTO REPARTI. 

Solo in questi mesi di luglio e agosto, secondo le nostre indagini aggiornate, in Italia più di mille reparti ospedalieri hanno subito una riduzione della mole di lavoro o addirittura la chiusura, per mancanza di professionisti, a discapito della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini; in particolare Lazio, Sardegna, Sicilia, Calabria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Share this content:

Potresti aver perso