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Sanità, nuove regole per i “gettonisti”: limiti su utilizzo e costi Medici e Infermieri.

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Con un decreto firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, arrivano nuove linee guida per l’utilizzo di medici e infermieri “gettonisti”, professionisti della sanità impiegati in modalità “on demand” per sopperire alla cronica carenza di personale nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Il fenomeno, esploso con la pandemia per i medici e già diffuso precedentemente tra gli infermieri, ha rappresentato un costo potenziale di 1,7 miliardi di euro per le casse pubbliche. Le regioni più colpite dal punto di vista economico sono state Lombardia, Abruzzo e Piemonte, che hanno registrato spese nettamente superiori rispetto al resto del Paese.

Linee guida e tariffe orarie.

Le nuove disposizioni, pubblicate in Gazzetta Ufficiale, introducono limiti stringenti per il ricorso ai gettonisti. Questi professionisti potranno essere impiegati solo in casi di estrema necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga.

Sono state fissate anche tariffe orarie massime per evitare abusi economici:

  • Medici: fino a 85 euro per pronto soccorso e rianimazione, 75 euro per altri servizi.
  • Infermieri: fino a 28 euro per pronto soccorso, 25 euro per altri servizi.

Condizioni di impiego.

Il decreto stabilisce che le aziende sanitarie potranno ricorrere ai gettonisti solo quando non sarà possibile utilizzare personale dipendente o convenzionato con il SSN. L’esternalizzazione deve rimanere un’opzione residuale ed eccezionale.

Tra i requisiti previsti per il personale:

  • Garanzie sul livello professionale, compresa la conoscenza della lingua italiana per i lavoratori stranieri.
  • Rispetto delle norme di condotta richieste al personale dipendente.
  • Polizza assicurativa obbligatoria a carico del professionista per coprire eventuali danni causati a terzi.

Regole su turni e riposi.

Le linee guida sottolineano la necessità di una gestione organizzata dei turni, imponendo un limite massimo di 48 ore medie settimanali per i professionisti coinvolti. È inoltre obbligatorio garantire un riposo giornaliero consecutivo di almeno 11 ore, per salvaguardare le condizioni psicofisiche del personale.

Un sistema in crisi strutturale.

Le nuove regole rappresentano un tentativo di mettere ordine in un sistema reso instabile dalla carenza cronica di personale sanitario, ma la loro applicazione richiederà uno sforzo significativo da parte delle strutture sanitarie regionali.

L’obiettivo dichiarato è duplice: contenere i costi e garantire la qualità del servizio sanitario, evitando che l’eccezione dei gettonisti diventi una norma. Tuttavia, le criticità legate alla carenza di medici e infermieri restano un problema strutturale che il sistema sanitario italiano sarà chiamato ad affrontare con riforme più profonde.

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