Sanità, la grande fuga: oltre 14 mila tra dottori e infermieri pronti a trasferirsi all’estero.
«Di questo passo la Sanità rischia di perdere il 30% del personale».
Il sistema sanitario italiano è di fronte a una crisi senza precedenti: oltre 14 mila tra medici e infermieri sono pronti a trasferirsi all’estero in cerca di condizioni di lavoro migliori, stipendi più alti e una qualità della vita superiore. Questo fenomeno, che negli ultimi anni è diventato sempre più evidente, potrebbe portare a una perdita di circa il 30% del personale sanitario, con effetti devastanti sulla qualità dei servizi e sull’assistenza che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) può garantire ai cittadini.
La fuga dei professionisti sanitari: i numeri e le cause.
Secondo le stime più recenti, sono oltre 14 mila i professionisti del settore sanitario che hanno già avviato pratiche per trasferirsi all’estero, o che hanno dichiarato di essere seriamente intenzionati a farlo nei prossimi mesi. Si tratta di medici, infermieri, e operatori socio-sanitari, che hanno espresso un crescente malcontento per le condizioni di lavoro, le difficoltà economiche e la mancanza di prospettive di carriera in Italia.
Le cause di questa grande fuga sono molteplici, ma le principali includono:
- Stipendi bassi: in Italia, i medici e gli infermieri sono pagati tra i più bassi in Europa, nonostante le ore di lavoro elevate e la responsabilità professionale. Questo ha spinto molti a cercare opportunità migliori in Paesi dove le retribuzioni sono decisamente più alte, come la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e gli Stati Uniti.
- Condizioni di lavoro stressanti: i turni massacranti, l’alta pressione emotiva e fisica, la carenza di personale e l’esiguo supporto psicologico sono altre cause che spingono i professionisti della sanità a cercare una via di fuga. Le strutture sanitarie italiane sono spesso sovraffollate e sottofinanziate, con risultati evidenti sulla qualità dell’assistenza offerta.
- Scarse opportunità di carriera: molti medici e infermieri lamentano la mancanza di progressione professionale, la difficoltà di accedere a corsi di aggiornamento e la scarsa valorizzazione del loro lavoro. In molti Paesi europei, invece, esistono opportunità di carriera più vantaggiose, con percorsi professionali chiari e un migliore accesso alla formazione continua.
- Precarietà e contratti a tempo determinato: la crescente diffusione di contratti precari nel settore sanitario italiano ha contribuito a rendere il lavoro in Italia meno attrattivo. In molti Paesi, i professionisti sanitari sono invece assunti con contratti stabili e godono di maggiori tutele.
Le conseguenze per il Sistema Sanitario Nazionale.
Se il trend della “grande fuga” non dovesse arrestarsi, le conseguenze per la Sanità italiana potrebbero essere gravissime. La perdita del 30% del personale sanitario comporterebbe un collasso parziale del sistema, con l’aumento delle liste d’attesa, la riduzione dei servizi, e una maggiore difficoltà nell’affrontare emergenze e crisi sanitarie come quella provocata dalla pandemia di COVID-19.
Inoltre, la fuga dei professionisti sanitari potrebbe acutizzare ulteriormente la carenza di personale già esistente, un problema che le strutture ospedaliere italiane stanno cercando di fronteggiare da anni. In molte regioni italiane, infatti, la carenza di medici e infermieri è già una realtà, con numerosi ospedali che faticano a garantire i turni e a mantenere i servizi attivi.
La diminuzione del personale potrebbe anche influire sulla qualità dell’assistenza fornita ai pazienti, con un aumento del rischio di errori medici, di sovraccarico psicologico per il personale rimasto e di disagi per gli utenti, che potrebbero vedersi rinviare o annullare visite e interventi.
Le possibili soluzioni: investire nella sanità italiana.
Cosa si può fare per fermare questa emorragia di professionisti? Le soluzioni non sono semplici, ma alcune potrebbero essere cruciali per invertire la tendenza:
- Aumento degli stipendi: è fondamentale che il governo italiano affronti il tema della retribuzione dei professionisti sanitari, aumentando gli stipendi e rendendo il lavoro in Italia più competitivo rispetto ad altri Paesi. Questo potrebbe incentivare i medici e gli infermieri a rimanere nel sistema sanitario nazionale, garantendo una forza lavoro stabile e motivata.
- Miglioramento delle condizioni di lavoro: è necessario intervenire per ridurre i carichi di lavoro e migliorare le condizioni lavorative. Questo include l’assunzione di personale per far fronte alla carenza di medici e infermieri, ma anche l’introduzione di supporti psicologici per il personale e la riduzione dei turni massacranti.
- Investimenti nella formazione e nella carriera: una riforma che favorisca l’accesso alla formazione continua e che consenta ai professionisti sanitari di accedere a percorsi di carriera chiari e gratificanti potrebbe motivare molti a restare in Italia. La valorizzazione della professione attraverso corsi di aggiornamento, specializzazioni e opportunità di crescita professionale è essenziale per fermare la “grande fuga”.
- Stabilità occupazionale: è fondamentale garantire contratti stabili e un’occupazione a tempo indeterminato per i professionisti sanitari, riducendo la diffusione dei contratti precari e migliorando le tutele legali e salariali.
Un futuro incerto per la sanità italiana.
Il fenomeno della “grande fuga” dei medici e degli infermieri dall’Italia è un segnale forte di una crisi strutturale che il sistema sanitario italiano non può più ignorare. La perdita di personale sanitario qualificato rappresenta una minaccia per la qualità dell’assistenza e per la sostenibilità del sistema stesso.
Il governo, le istituzioni e le forze politiche devono agire con urgenza per fermare questa emorragia di professionisti, intervenendo su salario, condizioni di lavoro e opportunità di carriera. Solo così sarà possibile garantire un futuro stabile e solido per la sanità pubblica italiana, che continua a rappresentare un pilastro fondamentale del nostro Paese.
Seguici anche su:
- Gruppo Telegram: Concorsi in Sanità – LINK
- Gruppo Telegram: AssoCareNews.it – LINK
- Gruppo Telegram: Infermieri – LINK
- Gruppo Telegram: Operatori Socio Sanitari (OSS) – LINK
- Gruppo Facebook: Concorsi in Sanittà – LINK
- Pagina Facebook: AssoCareNews.it – LINK
- Gruppo Facebook: AssoCareNews.it – LINK
- Gruppo Facebook: Operatori Socio Sanitari – LINK
- Gruppo Telegram: ECM Sanità – LINK
- Gruppo Facebook: ECM Sanità – LINK
Per contatti:
- E-mail: redazione@assocarenews.it
Partner di AssoCareNews.it:
- Avvisi e Concorsi OSS: LINK
- Canale telegram: LINK
- Ricerca lavoro OSS: LINK
- Coordinamento nazionale Oss: LINK
- OSS News: LINK
- Mobilità e cambi compensativi OSS: LINK
Share this content: