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Sanità in crisi. Ben 20.000 accessi in PS, ma mancano medici e infermieri. E 118 senza auto sanitaria.

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Il pronto soccorso dell’ospedale di Arco (TN), con oltre 20.000 accessi annuali, si trova a dover affrontare gravi carenze di personale medico e infermieristico. Questa situazione si aggrava ulteriormente nei mesi estivi, quando il numero di pazienti triplica a causa dell’affluenza turistica nella zona dell’Alto Garda e Ledro.

Pronto soccorso al collasso: mancano medici e infermieri

Attualmente, al pronto soccorso di Arco mancano tre medici su sette, sostituiti da liberi professionisti a gettone, una soluzione temporanea che comporta spese elevate e una qualità inferiore del servizio. Infatti, a questi medici non è richiesta una specializzazione, a differenza dei medici strutturati, un fattore che influisce sulla qualità delle cure offerte ai pazienti. Oltre alla carenza di medici, mancano anche due infermieri, rendendo la situazione ancora più critica.

Secondo Giuseppe Varagone, sindacalista della UIL FPL sanità, i turni massacranti e la mancanza di riposi adeguati stanno influendo negativamente sulla salute fisica e psicologica del personale, che arriva “sfatto” alla fine della stagione estiva. Questo stress lavorativo si riflette sulla qualità del servizio offerto ai pazienti, generando lunghe attese e tensioni tra gli operatori sanitari e i cittadini.

118 senza auto sanitaria: un problema per i soccorsi

Un altro problema che affligge l’ospedale di Arco riguarda il 118. Mentre tutte le postazioni di Trentino Emergenza dispongono di un’auto sanitaria con a bordo un soccorritore e un infermiere, ad Arco questa risorsa fondamentale è assente. Ciò compromette la rapidità dei soccorsi, specialmente durante l’estate, quando il traffico tra Riva, Arco e Torbole diventa intenso. La presenza di un’auto sanitaria permetterebbe di intervenire più velocemente e con maggiore efficacia, migliorando la risposta alle emergenze.

Nonostante le numerose richieste da parte del personale sanitario, l’Azienda sanitaria non ha ancora fornito un’auto sanitaria per Arco, creando ulteriori difficoltà per un sistema già in affanno.

Guardia medica spostata a Riva: una decisione illogica?

Un’altra scelta controversa è stata lo spostamento della guardia medica da Arco a Riva del Garda. Varagone critica questa decisione, sottolineando che mantenere la guardia medica accanto al pronto soccorso di Arco sarebbe stato più funzionale ed efficace, soprattutto per gestire i codici bianchi e verdi, riducendo la pressione sul pronto soccorso. Inoltre, lo spostamento a Riva del Garda comporta un rischio maggiore per i pazienti durante il tragitto.

La crisi è pesante e coinvolge tutto il Sistema Sanitario locale.

La situazione sanitaria ad Arco riflette una crisi che coinvolge tutto il sistema sanitario locale. Le carenze di personale, la mancanza di strumenti adeguati e scelte organizzative discutibili stanno compromettendo la qualità dell’assistenza sanitaria. Il personale è esausto, i pazienti esasperati e la comunità ha bisogno di risposte immediate per affrontare una situazione che, anno dopo anno, sembra peggiorare.

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