Sanità: il caso del professor Marenga accende i riflettori sulla carenza di accesso alle cure avanzate.
Il caso di Giuseppe Marenga, noto docente universitario presso La Sapienza e medico del Policlinico Umberto I di Roma, ha scatenato un acceso dibattito sull’accesso alle cure avanzate in Italia. La figlia del professor Marenga ha lanciato un crowdfunding per sostenere le spese necessarie alla terapia con Lutezio-177 Psma, un trattamento considerato l’ultima speranza per contrastare il suo cancro alla prostata metastatico.
Una terapia approvata ma inaccessibile per molti.
Il Lutezio-177 Psma è un farmaco approvato dall’UE, dall’EMA e dall’AIFA, ma in Italia il suo accesso è ostacolato dal mancato completamento dell’iter relativo al costo e al rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo rende la terapia disponibile solo attraverso il pagamento di oltre 130mila euro per sei sedute, una cifra insostenibile per la maggior parte delle famiglie italiane.
Inoltre, i tempi di approvvigionamento del farmaco negli ospedali possono raggiungere le 4-5 settimane, un’attesa che per i pazienti oncologici può rivelarsi fatale.
L’appello del Movimento 5 Stelle.
I deputati Andrea Quartini e Gaetano Amato del Movimento 5 Stelle hanno presentato un’interpellanza al ministro della Salute Orazio Schillaci, chiedendo un intervento immediato. L’obiettivo è duplice: garantire l’accesso tempestivo al Lutezio-177 Psma e migliorare le procedure per il riconoscimento dell’assistenza sanitaria transfrontaliera. Quest’ultima potrebbe consentire ai pazienti di ottenere supporto finanziario per recarsi all’estero a ricevere cure, evitando di sobbarcarsi costi insostenibili.
“Chiediamo che il ministro Schillaci si attivi per rendere questa terapia accessibile a tutti, garantendo tempi rapidi per l’approvvigionamento e valutando l’onere a carico dei bilanci regionali per situazioni critiche come questa,” hanno dichiarato Quartini e Amato in una nota ufficiale.
Il dramma dei pazienti oncologici in Italia.
Il caso Marenga non è isolato. Molti pazienti oncologici in Italia si trovano a combattere contro una doppia sfida: quella della malattia e quella di un sistema sanitario che, in alcuni casi, non riesce a garantire terapie salvavita in tempi adeguati.
Questo episodio mette in luce la necessità di un ripensamento complessivo del sistema sanitario italiano, con un’attenzione particolare all’accesso equo alle cure avanzate e innovative, per evitare che i pazienti siano costretti a rivolgersi all’estero o a ricorrere a raccolte fondi private per sperare in una possibilità di sopravvivenza.
Una sfida etica.
Il caso del professor Marenga rappresenta una sfida etica e politica per il governo italiano, che deve dimostrare concretamente il proprio impegno nella tutela della salute pubblica. L’intervento del ministro Schillaci potrebbe segnare un passo avanti verso un sistema sanitario più giusto e inclusivo.
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