Sanità, Ceccarelli (Coina): «Rimosse indebitamente le bandiere del nostro sindacato nello spazio antistante l’ospedale Gemelli».
Un gesto di profonda ostilità da parte dell’Amministrazione dell’ospedale, dopo il recente pacifico sit in dello scorso 14 giugno, che non preannuncia nulla di positivo nelle delicate trattative che stiamo portando avanti».
«Non possiamo che interpretarlo come un grave atto di ostilità nei confronti del Coina e soprattutto della libera, pacifica e legittima libertà di manifestare il proprio dissenso e il proprio malcontento da parte dei lavoratori, oltre tutto condiviso ampiamente dall’opinione pubblica.
Per tanto, siamo rimasti tristemente sorpresi, poche ore fa, nello scoprire, con i nostri occhi, che, su incarico dell’Amministrazione della Fondazione Agostino Gemelli, una ditta esterna stava rimuovendo le bandiere del Coina che qualche giorno fa hanno dato vita ad un sit-in di protesta da parte dei dipendenti dell’ospedale Gemelli.
E’ pur vero che parte dello spazio antistante dove erano presenti le bandiere del nostro sindacato è di proprietà della struttura sanitaria, ma sono stati rimossi i vessilli che erano sui pali della luce e oltre tutto in passato l’area antistante l’ingresso della struttura sanitaria è sempre stata utilizzata per manifestazioni del genere.
Riteniamo si tratti, da parte della Direzione del Gemelli, di una azione che manifesta uno stato d’animo di profonda avversione nei confronti del nostro sindacato e soprattutto un modo palese per evidenziare come le richieste dei lavoratori generino in questo momento sentimenti tutt’altro che positivi.
Siamo di fronte, per tanto, ad un’avversione che non preannuncia nulla di buono in chiave futura nelle delicate trattative che stiamo portando avanti con l’Amministrazione della Fondazione Gemelli.
Nella mattinata del prossimo 21 giugno, infatti, ci sarà un incontro, davanti alla Prefettura di Roma, per l’ennesimo tentativo conciliativo, ma il Coina intende valutare possibili nuove azioni di protesta alla luce di quanto avvenuto oggi».
Così Marco Ceccarelli, Segretario Nazionale del Coina, Coordinamento Infermieristico Autonomo.
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