Sanità al Collasso: il Grido d’Allarme del Coina. Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie al collasso.
Marco Ceccarelli (Coina): «La sanità è una barca alla deriva. E la politica si volta dall’altra parte!».
Il sistema sanitario italiano è in crisi profonda. Un quadro drammatico emerge dal recente rapporto Enpam-Eurispes: professionisti sanitari esausti, malpagati e sopraffatti dalla pressione quotidiana. Il Coina, sindacato delle professioni sanitarie, denuncia una situazione che non è più sostenibile.
Sanità allo sbando: i numeri del burnout.
Il Segretario Nazionale del Coina, Marco Ceccarelli, non usa mezzi termini: «La sanità sta affondando, e la politica preferisce ignorare la gravissima situazione.» I dati parlano chiaro: il 45% degli infermieri soffre di burnout, un problema aggravato da carenze di personale, contratti precari e stipendi ben al di sotto della media europea.
Le difficoltà del personale sanitario.
Mentre le richieste di assistenza sanitaria crescono, il numero di professionisti non aumenta in modo proporzionale. Gli stipendi degli operatori sanitari in Italia sono inferiori del 22% rispetto alla media dei Paesi OCSE, contribuendo a un clima lavorativo insostenibile. Il risultato? Turni massacranti, condizioni economiche precarie e una qualità dell’assistenza a rischio.
Priorità distorte: aumenti per i ministri, disagi per gli infermieri.
In questo contesto già difficile, il recente aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari ha sollevato un’ondata di polemiche. «Come si può accettare che i ministri vedano aumentare i propri compensi mentre infermieri e medici restano ignorati?», commenta Ceccarelli. Per molti professionisti sanitari, specialmente nelle città del Nord con costi della vita più alti, il rischio di povertà è reale.
Il Decreto Flussi: una soluzione temporanea.
Il governo ha prorogato le deroghe per il riconoscimento dei titoli stranieri fino al 2027, nel tentativo di tamponare la carenza di personale. Tuttavia, il Coina critica questa scelta come una soluzione di breve periodo, che non risolve le cause profonde della crisi. È necessario investire nelle risorse umane locali, valorizzando chi già opera nel sistema sanitario.
Le proposte del Coina: investire nel personale.
Il Coina non si limita a denunciare, ma avanza proposte concrete.
- Aumento degli stipendi per il personale sanitario, adeguandoli agli standard europei.
- Miglioramento delle condizioni di lavoro, con turni più umani e risorse adeguate.
- Investimenti in formazione per garantire una crescita continua dei professionisti.
- Creazione di un contratto dedicato ai professionisti sanitari, separandoli dal comparto generale della pubblica amministrazione.
Un appello alla politica.
«È ora di agire. La sanità pubblica non può essere trattata come un settore di secondo piano», conclude Ceccarelli. Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, deve tornare al centro dell’agenda politica. È necessario invertire la rotta per garantire a tutti i cittadini un sistema sanitario equo e funzionante.
La sanità italiana è al punto di non ritorno, ma non è troppo tardi per cambiare. Il Coina continuerà a lottare per un futuro migliore, in cui chi cura possa lavorare con dignità e chi viene curato riceva l’assistenza che merita.
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