Sanità a Roma: operatori sanitari aggrediti al Pertini, UGL Salute denuncia una situazione da “Far West”.
La violenza nei confronti del personale sanitario continua a crescere in maniera preoccupante nei pronto soccorso della Capitale. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, si registrano già due gravi episodi nei nosocomi romani. Dopo l’aggressione avvenuta presso Villa San Pietro sulla Cassia, un altro atto vile ha colpito gli operatori sanitari dell’Ospedale Pertini.
L’aggressione al Pertini: calci e pugni agli operatori sanitari.
Nel pronto soccorso del Pertini, un’infermiera e un’operatrice socio-sanitaria sono state prese a calci e pugni da una donna di 42 anni, andata in escandescenza dopo che i medici avevano deciso di non ricoverarla. Entrambe le vittime hanno riportato lesioni giudicate guaribili in una settimana.
La denuncia di Gianluca Giuliano (UGL Salute).
“È inaccettabile che i pronto soccorso siano diventati una sorta di ‘Far West’. Questo è il secondo caso di violenza in pochi giorni e rappresenta una grave minaccia per chi, con sacrificio e professionalità, continua ad assistere i cittadini”, ha dichiarato Gianluca Giuliano, segretario nazionale UGL Salute. Giuliano ha espresso solidarietà alle operatrici coinvolte, sottolineando la necessità di interventi immediati per garantire la sicurezza del personale sanitario.
Il ruolo delle forze dell’ordine e il decreto antiviolenza.
Grazie al decreto antiviolenza, le forze dell’ordine hanno potuto arrestare tempestivamente la donna responsabile dell’aggressione. Tuttavia, questo intervento, per quanto efficace, non basta a risolvere una problematica sistemica che continua a ripetersi.
Le proposte per migliorare la sicurezza nei pronto soccorso.
Giuliano ha invitato la Regione Lazio a intervenire con misure urgenti per contrastare questa escalation di violenza. Tra le proposte avanzate figura l’adozione di strumenti come i braccialetti anti-aggressione, già in fase di sperimentazione in alcuni ospedali, come quello di Vigevano in Lombardia. “Serve agire subito per tutelare chi lavora nei pronto soccorso. Solo così possiamo evitare che questi episodi sfocino in tragedie”, ha concluso Giuliano.
Un problema che richiede soluzioni strutturali.
L’aumento delle aggressioni al personale sanitario mette in luce un problema strutturale legato alla gestione dei pronto soccorso, tra carenze di organico, lunghe attese e tensioni sempre più alte tra pazienti e personale medico. È necessario un approccio coordinato tra istituzioni, sanità e forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti.
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