Salutequità. Audizione sul DDL di Conversione del DL 73/2024 Anti-Liste di Attesa.
Salutequità al Senato: Misure Utili, ma Servono Correttivi per il Cambio di Passo Atteso dai Cittadini.
Attenzione a non limitare nel tempo la loro applicazione e alla mancanza di corrette coperture economiche
Tonino Aceti, presidente di Salutequità, ha illustrato ai senatori della X Commissione di Palazzo Madama le luci, le ombre e i correttivi da apportare al decreto-legge.
Misure Necessarie e Urgenti
Il decreto anti-liste di attesa prevede misure fondamentali come la Piattaforma nazionale, l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, e il rafforzamento del sistema di prenotazione delle prestazioni attraverso il CUP regionale. Tuttavia, senza alcuni correttivi, potrebbe non assicurare il cambio di passo atteso dai cittadini.
Punti di Criticità
Tonino Aceti, presidente di Salutequità, laboratorio per l’analisi, l’innovazione e il cambiamento delle politiche sanitarie e sociali, ha illustrato punto per punto le luci e le ombre del decreto 73/2024 e del suo disegno di legge di conversione. Partendo dal comma 10 dell’art. 3 del DL, Aceti ha sottolineato come rendere effettivamente esigibile il diritto del cittadino ad ottenere la prestazione di cui ha bisogno in caso di mancato rispetto dei tempi massimi previsti dalla normativa di riferimento.
“Il comma 10 dell’art. 3 – spiega Aceti – rappresenta una delle parti più delicate e al contempo più importanti dell’intero provvedimento, poiché sancisce in capo alle Direzioni generali aziendali la responsabilità di garantire, in caso di superamento dei tempi massimi di attesa, l’erogazione delle prestazioni al cittadino, nonché l’attività di vigilanza e di esercizio dell’azione disciplinare e di responsabilità erariale nei confronti dei soggetti ai quali sia imputabile la mancata erogazione della prestazione nei confronti dell’assistito”.
“Il comma 10 dell’art. 3 – spiega Aceti – è una delle parti più critiche e cruciali dell’intero provvedimento. Esso assegna alle Direzioni Generali aziendali la responsabilità di garantire l’erogazione delle prestazioni al cittadino in caso di superamento dei tempi massimi di attesa. Inoltre, stabilisce l’attività di vigilanza e l’esercizio dell’azione disciplinare e di responsabilità erariale verso i soggetti responsabili della mancata erogazione delle prestazioni agli assistiti.”
Correttivi Proposti
Aceti ha proposto che sia previsto un tempo specifico, compreso tra le 24 e le 48 ore dalla telefonata del cittadino al CUP, entro il quale le Direzioni generali aziendali devono garantire l’individuazione della data dell’appuntamento, rispettando le tempistiche dei codici di priorità attribuiti dalla prescrizione medica.
“È ancora troppo spesso il cittadino ad essere costretto a rincorrere gli uffici di ASL e Aziende Ospedaliere per tentare di ottenere la prestazione sanitaria con telefonate e attraverso l’invio di moduli e contro moduli e/o a percorrere anche oltre cento km con la macchina o mezzi pubblici per raggiungere il luogo della prestazione sanitaria. Una situazione che questo Decreto deve far cessare subito, se si vuole veramente contrastare il fenomeno della rinuncia alle cure e non obbligare i cittadini a ricorrere al privato. Chiediamo inoltre che questa tutela non valga solo per il 2024 ma sia un diritto per tutti gli anni a venire. Infatti, le coperture economiche individuate dal Decreto si riferiscono al solo 2024 e presentano diverse criticità, a partire dal fatto che le risorse potrebbero, in parte o totalmente, già essere state impegnate da alcune Regioni”.
Le Novità Positive
La prima novità è l’istituzione della Piattaforma nazionale delle liste di attesa: le misure previste sono utili e urgenti, poiché “non si può governare un fenomeno che non si conosce e non si misura, e noi oggi un dato veramente attendibile sulle liste di attesa non lo abbiamo”.
La seconda novità è l’istituzione dell’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, che rafforza il monitoraggio e controllo a livello centrale, soprattutto dopo l’approvazione della Legge sull’Autonomia Differenziata.
“L’Organismo permetterà ai cittadini di poter segnalare in modo diretto e in tempo reale, situazioni di mancato rispetto dei diritti”.
Le Criticità
Aceti ha evidenziato che la Piattaforma nazionale non prevede esplicitamente il monitoraggio del rispetto dei tempi massimi di attesa. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di definire un Piano di potenziamento del LEA critico da parte delle Regioni, nonché di prevedere meccanismi di commissariamento in caso di immobilismo o inadempienza regionale.
Coperture Economiche e Personale
Le coperture economiche previste per l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria si riferiscono al solo 2024 e potrebbero già essere state impegnate da alcune Regioni. Inoltre, sebbene l’aumento del tetto di spesa per le assunzioni sia positivo, manca un incremento del finanziamento al SSN.
Nuovo Sistema di Garanzia dei LEA
Nessuna misura è stata prevista per correggere immediatamente la grave stortura del Nuovo Sistema di Garanzia dei LEA, che attualmente può contare solo su un indicatore core in materia di liste di attesa e nessun indicatore core relativo alla garanzia dei PDTA.
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