Rinnovo Contratto Comparto Sanità: arrivano aumenti per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie.

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il Comparto Sanità relativo al triennio 2022-2024 è oggetto di trattative tra l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e le organizzazioni sindacali. Gli incontri programmati per il 13 e 14 gennaio 2025 puntano a raggiungere una preintesa che stabilisca le condizioni lavorative ed economiche per oltre 581.000 operatori del settore sanitario. In attesa Infermieri, Infermieri Pediatrici, OSS, Fisioterapisti, Ostetriche/i, Amministrativi e Tecnici del SSN.

Prospettive economiche:

• incremento dei fondi per i trattamenti accessori: l’applicazione del comma 121 della recente legge di bilancio potrebbe offrire margini di miglioramento, ma i tempi tecnici per adeguare i fondi all’interno di questo contratto appaiono stretti.
• aumenti salariali: l’incremento medio mensile pro capite nelle retribuzioni è stimato in 172,37 euro lordi, su cui grava oltre il 30% di imposte. Considerando che le risorse contrattuali ammontano a 1,501 miliardi di euro, l’aumento si tradurrà in circa 145,1 euro al mese in più in busta paga. Tuttavia, questi incrementi sono percepiti come insufficienti, soprattutto a causa dei ritardi cronici nelle trattative.
• problemi strutturali: la mancanza di fondi significativi per affrontare le problematiche retributive e organizzative resta una questione irrisolta, limitando la possibilità di interventi strutturali nel settore.

Prospettive normative:

• orario di lavoro: si discute la riduzione dei turni di pronta disponibilità da 10 a 7 mensili, con critiche sulle deroghe estive e sugli abusi organizzativi. I sindacati chiedono l’eliminazione delle deroghe per evitare abusi.
• vincolo di esclusività: è in discussione lo sblocco per i professionisti dell’area non medica, ma la soluzione appare complessa. Alcuni sindacati propongono una regolamentazione più coraggiosa delle attività intra ed extra moenia.
• settimana lavorativa di 4 giorni: la proposta di una sperimentazione su base volontaria mira a migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, ma la gestione dei turni h24 pone sfide logistiche e operative.
• aggressioni sul lavoro: i sindacati richiedono garanzie per le vittime, tra cui supporto psicologico, copertura assicurativa e tutela legale. Si esige che le aziende si costituiscano parte civile e forniscano adeguato supporto al personale coinvolto.
• mensa e buoni pasto: rimane da risolvere il finanziamento di soluzioni migliorative, specialmente per i turnisti notturni. Si richiede che il diritto alla mensa sia garantito almeno attraverso buoni pasto, con dettagli definiti in accordo con le organizzazioni sindacali.

Geometrie sindacali e prospettive politiche.

La sottoscrizione del contratto potrebbe risentire delle dinamiche politiche connesse alle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) programmate per aprile 2025. Le divergenze tra i sindacati confederali e quelli autonomi potrebbero ostacolare il raggiungimento del quorum richiesto per finalizzare l’accordo. Eventuali conflitti potrebbero rispecchiare strategie mirate a ottenere consensi elettorali, come già accaduto in passato.

Anche se una preintesa potrebbe essere ottenuta durante gli incontri con l’ARAN, è improbabile che il contratto risponda completamente alle aspettative dei lavoratori. La scarsità di risorse e la situazione di crisi generale offrono poche possibilità per soluzioni radicali. Tuttavia, i sindacati possono influenzare più significativamente gli aspetti normativi e organizzativi per migliorare, almeno in parte, le condizioni di lavoro nel settore sanitario.

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