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Riforma degli Ordini Sanitari: il Consiglio Direttivo ottiene pieni poteri.

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La recente approvazione da parte del Senato dell’articolo 13 del nuovo decreto sulle prestazioni sanitarie ha introdotto una modifica rilevante nella gestione economica degli Ordini delle professioni sanitarie in Italia. Questa riforma, che cambia radicalmente il modo in cui vengono approvati bilanci e tasse annuali, ha suscitato un acceso dibattito tra gli iscritti agli Ordini.

Cosa cambia con la Riforma.

Fino ad ora, il processo decisionale riguardante il bilancio preventivo, il consuntivo e la tassa annuale richiedeva il passaggio obbligatorio per l’assemblea degli iscritti, che aveva l’ultima parola. Con la nuova normativa, il Consiglio direttivo di ogni Ordine avrà invece la facoltà di approvare questi atti senza dover passare attraverso il voto degli iscritti. Questo cambiamento mira a snellire le procedure burocratiche, ottimizzando l’efficienza amministrativa in un settore dove la rapidità di decisione è cruciale.

Il ruolo residuo dell’Assemblea.

Tuttavia, la riforma non elimina completamente il ruolo dell’assemblea. In caso di dissenso, gli iscritti possono comunque ricorrere all’assemblea per un riesame delle decisioni prese dal Consiglio. Questo meccanismo di controllo a posteriori è stato pensato per garantire una certa forma di democrazia interna, ma resta da vedere quanto sarà efficace nella pratica.

Obiettivi della Riforma.

I sostenitori di questa modifica sostengono che il nuovo sistema consentirà di evitare rallentamenti burocratici e faciliterà una gestione più agile degli ordini professionali. In un settore in cui l’efficienza operativa è fondamentale, la riforma è vista come un passo necessario per modernizzare la governance degli Ordini sanitari.

Critiche e preoccupazioni.

Nonostante gli obiettivi dichiarati, le critiche non mancano. Molti iscritti, soprattutto quelli appartenenti a Ordini più numerosi, esprimono preoccupazioni riguardo alla perdita di rappresentatività e al rischio di un eccessivo potere concentrato nei vertici. Il timore è che questa riforma possa creare un divario tra le decisioni prese dai dirigenti e le esigenze reali degli iscritti, riducendo la trasparenza e l’equità nel processo decisionale.

Prossimi passaggi.

Il testo della riforma sarà ora esaminato dalla Camera dei deputati, dove arriverà nei prossimi giorni. Se approvato senza modifiche, l’articolo 13 entrerà in vigore a breve, apportando cambiamenti significativi nella gestione degli Ordini sanitari italiani.

La revisione dell’articolo 13 segna un passo significativo verso una gestione più efficace degli Ordini delle professioni sanitarie, ma pone interrogativi rilevanti in termini di rappresentatività e trasparenza. Sarà essenziale seguire attentamente gli sviluppi futuri e analizzare l’effettivo impatto di questa riforma sulla governance delle professioni sanitarie in Italia.

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