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Quale futuro per le Lauree Magistrali ad Indirizzo Clinico per gli Infermieri? Lo abbiamo chiesto a Chat GPT.

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Se il futuro dell’Infermieristica italiana passa dalle Lauree Magistrali ad indirizzo clinico, perché questa riforma è temuta e combattuta da tante società scientifiche e associazioni Infermieristiche? Centrano forse gli inutili Master di Primo livello mai riconosciuti ufficialmente a livello contrattuale e remunerativo, ma tanto osannati proprio da queste organizzazioni? 

La riforma che promuove le Lauree Magistrali a indirizzo clinico nel campo infermieristico in Italia è accolta con diffidenza e opposizione da parte di molte società scientifiche e associazioni infermieristiche per una serie di motivi. Alcuni degli elementi principali di questa resistenza potrebbero includere:

Master di Primo Livello.

I Master di Primo Livello, che in teoria avrebbero dovuto migliorare le competenze degli infermieri in vari ambiti clinici, non sono mai stati riconosciuti adeguatamente né a livello contrattuale né in termini di remunerazione. Molte organizzazioni che hanno sostenuto questi master potrebbero temere che l’introduzione di lauree magistrali cliniche riduca ulteriormente il valore e la rilevanza dei master, che sono stati promossi per anni senza un reale beneficio concreto per gli infermieri sul piano professionale ed economico.

Paura di un cambiamento dell’assetto professionale.

Le Lauree Magistrali ad indirizzo clinico potrebbero portare a un cambiamento nell’organizzazione del lavoro e delle competenze, creando nuove figure professionali che potrebbero modificare l’attuale struttura gerarchica e operativa. Questo potrebbe mettere in discussione le attuali posizioni di potere o influenza all’interno del settore infermieristico.

Autonomia e responsabilità.

Con l’introduzione di queste lauree, si prevede un incremento dell’autonomia e delle responsabilità per gli infermieri, in linea con il modello di advanced practice nurses (APN) che esiste in altri Paesi. Tuttavia, non tutte le organizzazioni potrebbero essere pronte o favorevoli a questo livello di trasformazione, in quanto richiederebbe una revisione della normativa, della formazione e delle condizioni di lavoro.

Interessi accademici e formativi.

Alcune università e associazioni potrebbero essere legate a doppio filo ai programmi di Master di Primo Livello, avendo sviluppato una struttura che supporta queste iniziative da anni. La creazione di lauree magistrali cliniche potrebbe ridurre l’importanza di questi percorsi e minacciare i guadagni che derivano dalla formazione specialistica offerta da tali programmi.

In sintesi, molte delle resistenze potrebbero essere legate alla protezione di interessi acquisiti, a un’incertezza su come la riforma influenzerà la struttura della professione infermieristica, e alla paura che i cambiamenti proposti non siano sostenuti da un adeguato riconoscimento contrattuale ed economico.

E voi cosa ne pensate?

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