Pur di non aumentare gli stipendi degli Infermieri si recluta dall’estero a basso costo.
La grave carenza di personale infermieristico in Italia ha portato il Ministero della Salute a esplorare soluzioni internazionali. Il ministro Orazio Schillaci ha recentemente annunciato la possibilità di reclutare fino a 10.000 infermieri dall’India, mentre la Regione Lombardia sta già assumendo personale infermieristico dall’Argentina. Questo fenomeno non è isolato: molti Paesi europei, di fronte alla crescente domanda di assistenza sanitaria e alla riduzione di personale qualificato, si rivolgono sempre più spesso al mercato internazionale per colmare le lacune.
Il reclutamento all’estero è una risposta immediata alla carenza, ma solleva questioni su diversi fronti. Da un lato, l’inserimento di infermieri stranieri potrebbe alleviare la pressione sui servizi sanitari italiani; dall’altro, emergono dubbi sulla sostenibilità a lungo termine di questa soluzione, soprattutto in termini di integrazione culturale, lingue, standard formativi e stabilità delle carriere dei professionisti locali.
In Italia, molti giovani abbandonano la professione infermieristica o scelgono di trasferirsi all’estero, attratti da migliori condizioni lavorative e stipendi più elevati. La difficoltà di trattenere personale qualificato, insieme a una carenza strutturale di incentivi, ha reso il settore poco attrattivo per i giovani. Di conseguenza, l’apertura del mercato a professionisti stranieri rappresenta per ora una soluzione temporanea, mentre si attendono riforme strutturali per migliorare la qualità della vita e le condizioni lavorative degli infermieri italiani.
L’iniziativa di reclutamento dall’estero, dunque, pur necessaria nell’immediato, mette in evidenza l’urgenza di investire nella valorizzazione e nel supporto del personale sanitario nazionale per creare una sanità più sostenibile e sicura nel lungo periodo.
Il rammarico resta da parte degli Infermieri Italiani. Infatti, pur di non aumentare gli stipendi e rendere più attrattiva la professione, magari con il ritorno dall’estero di 35.000 professionisti emigrati proprio per questioni economiche, il Governo Meloni, come i Governi precedenti, continuano ad ignorare le richieste e l’urlo di dolore della Professione Infermieristica. Quelli che ai tempi del Covid venivano chiamati eroi ora vengono di fatto sostituiti da personale dalle dubbie qualità assistenziali e che spesso non parlano una parola di italiano. E chi dovrà comunicare con Pazienti, Medici, OSS e altri professionisti della salute?
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