Prestazioni extra e quel lavoro in nero da evitare.
Il lavoro in nero nel settore infermieristico rappresenta un problema diffuso e complesso. Nonostante l’apparente beneficio economico immediato sia per il cliente che per l’infermiere, le implicazioni a lungo termine sono dannose sia a livello professionale che per l’economia nazionale.
Il fenomeno del lavoro in nero tra gli Infermieri.
Negli ultimi decenni, l’attività infermieristica ha visto una crescente flessibilità, con un numero sempre maggiore di infermieri impegnati in attività autonome o semi-autonome. Questa evoluzione ha portato alla diffusione del lavoro in nero, soprattutto tra gli infermieri dipendenti che svolgono prestazioni extra al di fuori del loro impiego principale.
Tipologie di prestazioni in nero.
Le prestazioni più comuni svolte in nero includono medicazioni a domicilio, somministrazione di terapie iniettive (intramuscolari, endovenose), e assistenza a domicilio. Queste attività vengono spesso pagate in nero per la praticità e la rapidità del servizio, evitando così la burocrazia della fatturazione.
Le conseguenze del lavoro in nero.
Il lavoro in nero comporta una serie di conseguenze negative:
- Dequalificazione Professionale: Il ricorso al lavoro sommerso dequalifica la professione infermieristica, abbassando gli standard etici e professionali.
- Evasione Fiscale: I compensi percepiti in nero non vengono dichiarati, contribuendo all’evasione fiscale e alla riduzione delle entrate statali.
- Assenza di Tutele: Gli infermieri che lavorano in nero non beneficiano delle tutele assicurative e previdenziali previste dalla legge.
- Rischi Legali: Svolgere attività in nero espone gli infermieri a rischi legali e sanzioni in caso di controlli da parte delle autorità competenti.
Il contesto e le cause del lavoro in nero.
Diverse ragioni contribuiscono alla diffusione del lavoro in nero tra gli infermieri:
- Depotenziamento del Settore Pubblico: La riduzione dei servizi assistenziali pubblici ha aumentato la domanda di prestazioni private.
- Diminuzione del Potere d’Acquisto: La diminuzione del potere d’acquisto ha spinto molte famiglie a cercare soluzioni più economiche, spesso optando per il lavoro in nero.
- Concorrenza al Ribasso: La crescente concorrenza in ambito sanitario ha portato molti infermieri a ridurre i prezzi, spesso evitando la fatturazione per contenere i costi.
Misure per contrastare il fenomeno.
Per contrastare il lavoro in nero, sono necessarie misure efficaci sia a livello istituzionale che professionale:
- Campagne di Informazione: È fondamentale aumentare la consapevolezza tra gli infermieri riguardo ai rischi e alle conseguenze del lavoro in nero. L’OPI e l’ENPAPI hanno avviato campagne informative in tal senso.
- Controlli e Sanzioni: Intensificare i controlli e le sanzioni per chi svolge attività in nero può contribuire a ridurre il fenomeno.
- Riforme Strutturali: Una revisione dell’intero sistema assistenziale territoriale, con l’istituzionalizzazione della figura dell’infermiere di famiglia, potrebbe migliorare la situazione, offrendo soluzioni regolari e qualificate alle esigenze assistenziali.
Lavoro nero tra gli Infermieri: un fenomeno complicato.
Il lavoro in nero tra gli infermieri rappresenta un fenomeno complesso, alimentato da vari fattori economici e strutturali. Pur offrendo benefici immediati, le conseguenze a lungo termine sono negative sia per i professionisti che per l’intero sistema sanitario ed economico. È essenziale adottare misure concrete per contrastare questa pratica, promuovendo la regolarità e la professionalità nel settore infermieristico.
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