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Presentato lo Studio Pilota per la Diagnosi Precoce del Carcinoma Prostatico in Provincia di Foggia.

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Questa mattina, nella Sala Fedora del Teatro Umberto Giordano di Foggia, si è svolta la conferenza stampa dedicata alla presentazione dello Studio Pilota per la Diagnosi Precoce del Carcinoma Prostatico nella provincia di Foggia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti: il prof. Lorenzo Lo Muzio, Rettore dell’Università di Foggia; il prof. Giuseppe Carrieri, Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Foggia e Direttore della Struttura Complessa di Urologia del Policlinico Foggia; l’Avv. Raffaele Piemontese, Vicepresidente della Giunta Regionale con delega alla salute, benessere animale e sport per tutti; il dott. Antonio Giuseppe Nigri, Direttore Generale ASL Foggia; il dott. Pierluigi De Paolis, Presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, il prof. Ugo Falagario, Responsabile dello Studio Testing Prostatico nella Provincia di Foggia e il dott. Leonardo Miscio, Direttore Sanitario del Policlinico.

Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca scientifica possa tradursi in un concreto beneficio per la comunità, rafforzando il legame tra innovazione, assistenza sanitaria e cittadinanza. –  Ha dichiarato il Rettore, prof. Lorenzo Lo Muzio – L’Università di Foggia, attraverso la Facoltà di Medicina e i due Dipartimenti di Scienze Mediche e Chirurgiche e Medicina Clinica e Sperimentale, è fortemente impegnata nel promuovere attività di ricerca avanzata a supporto delle pratiche assistenziali, contribuendo al progresso delle metodologie diagnostiche e terapeutiche. L’iniziativa si configura come un’importante azione di Terza Missione, con un impatto significativo sulla salute pubblica e sulla sensibilizzazione della popolazione maschile riguardo alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Ringrazio tutti i partner istituzionali per l’impegno e la dedizione dimostrati a sostegno di una progettualità che ha il potenziale per diventare un modello di riferimento per la sanità pubblica.”

Il progetto, nato presso il Dipartimento di Urologia dell’Università di Foggia sotto la direzione del Prof. Giuseppe Carrieri, rappresenta un passo significativo nella lotta contro una delle neoplasie più diffuse tra gli uomini ed è frutto della sinergia tra Università di Foggia, Regione Puglia, Policlinico Foggia, ASL Foggia e Ordine dei Medici della provincia.

 “Il carcinoma prostatico è la neoplasia più comunemente diagnosticata negli uomini, con oltre 417.000 nuovi casi e 92.000 decessi l’anno in Europa. Rappresenta la seconda causa di morte per cancro negli uomini dopo il carcinoma polmonare. –  Ha dichiarato il prof. Giuseppe Carrieri – Nonostante questa rilevanza per la salute pubblica, lo screening del tumore alla prostata non è ancora regolamentato a livello nazionale. In Italia e in altri Paesi industrializzati, viene ad oggi utilizzata una strategia di testing non organizzato che presenta tre criticità principali:

  • 1. Incrementa l’incidenza di tumori a basso grado di malignità (sovradiagnosi).
  • 2. Implica eccessivo dispendio di risorse (RM e biopsie spesso non necessarie).
  • 3. Determina disuguaglianze socioeconomiche nell’accesso ai test diagnostici.

La recente pubblicazione di trial clinici randomizzati e i risultati dei programmi di screening basati su nuovi algoritmi, avviati in Svezia e Germania dal 2020, forniscono un solido livello di evidenza a favore dello Screening per il Carcinoma Prostatico. Per tale motivo, il 2 marzo 2022, il gruppo dei principali consulenti scientifici della Commissione Europea ha emesso il parere “Lo screening dei tumori nell’Unione Europea”, raccomandando di aggiornare la metodologia e i test per lo screening di seno, cervice uterina e colon-retto, e di estendere i programmi organizzati di screening anche al tumore del polmone, della prostata. Il nostro impegno”, continua il prof Carrieri, “si sviluppa su due fronti. Da un lato, la Società Italiana di Urologia, di cui sono Presidente, sta lavorando fattivamente per l’inserimento dello screening nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) garantendo un accesso equo e strutturato a questa strategia di prevenzione su tutto il territorio nazionale. Dall’altro, abbiamo avviato un progetto pilota che prende il via dal nostro territorio, rappresentando il primo studio scientifico di questo tipo in Puglia e nell’intero Sud Italia con l’obiettivo di ottimizzare un percorso diagnostico da esportare su scala regionale e nazionale”.

L’impegno e il sostegno della Regione Puglia si inserisce in un contesto europeo in evoluzione: lo scorso anno, le linee guida dell’European Association of Urology hanno aggiornato le raccomandazioni per lo screening del carcinoma prostatico, enfatizzando l’importanza di programmi di diagnosi precoce strutturati”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, evidenziando che “in Italia, la Regione Lombardia ha avviato nel novembre 2024 un programma di screening organizzato per il tumore della prostata, rivolto agli uomini tra i 50 e i 70 anni, e analogo programma ha lanciato il Piemonte; questo progetto pilota in Puglia mira a valutare l’efficacia e la fattibilità di protocolli di screening specifici per la nostra popolazione, con l’obiettivo di estendere tali iniziative a livello nazionale”. “Garantire pari opportunità di accesso alla prevenzione — ha concluso Piemontese — è una nostra priorità ed è per questo che stiamo investendo in modelli innovativi che possano diventare un riferimento per tutto il Sud Italia”.

Grazie alla collaborazione tra Istituzioni, Università e Strutture sanitarie, lo Studio Pilota per la Diagnosi Precoce del Carcinoma Prostatico si pone l’obiettivo di tracciare la strada per un futuro screening nazionale più ampio e strutturato, migliorando la prevenzione e l’accesso alla diagnosi precoce per tutti gli uomini a rischio.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici, Pierluigi De Paolis, ha espresso grande soddisfazione per questa progettualità condivisa, sottolineando il ruolo centrale dell’Ordine quale garante della tutela della salute pubblica. “Essere parte attiva di progetti come questoha dichiaratosignifica rafforzare il nostro impegno nella diffusione della cultura della prevenzione.” In qualità di medico di famiglia, De Paolis ha poi evidenziato l’importanza di una sensibilizzazione capillare, affinché la prevenzione diventi una pratica diffusa, soprattutto per patologie di grande rilevanza come il carcinoma prostatico. “È fondamentaleha aggiuntoche i cittadini siano informati e accompagnati in un percorso di prevenzione consapevole, perché solo così possiamo davvero fare la differenza.” Questo impegno non rappresenta solo un obiettivo prioritario in ambito sanitario, ma anche un tassello essenziale per consolidare il rapporto di fiducia tra medico e paziente, elemento imprescindibile per una medicina più vicina alle persone e ai loro bisogni.”

“Lo screening del tumore della prostata, così come accade per altre patologie oncologiche – ha commentato il Direttore Generale della ASL Foggia Antonio Nigririveste un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce. Effettuare lo screening su un paziente permette di rilevare e trattare il tumore in fase iniziale, anche in assenza di sintomi, aumentando così le possibilità di sconfiggere una malattia che potrebbe risultare fatale. Oggiconclude Nigrila sinergia tra Università e Policlinico di Foggia, con il loro potenziale scientifico, e la ASL Foggia, con la sua rete capillare di servizi sul territorio, è strategica per raggiungere efficacemente la popolazione a rischio. Il nostro auspicio è facilitare l’accesso a cure più adeguate e tempestive, promuovere la sensibilizzazione sui benefici dello screening e garantire che un numero sempre maggiore di uomini possa beneficiare di queste pratiche preventive. Così potremo contribuire a migliorare il tasso di sopravvivenza e la qualità della vita di chi affronta questa grave malattia.”

Dichiarazioni di apprezzamento per l’iniziativa sono state espresse altresì dalla dott.ssa Elisabetta Esposito Direttore Generale facente funzioni Policlinico Foggia e dal dott. Leonardo Miscio, Direttore Sanitario Policlinico Foggia.

Nel nostro Policlinicoha dichiarato la Dott.ssa Elisabetta Esposito, Direttore Generale facente funzionisi sono create le sinergie per lo sviluppo di un centro di eccellenza per la diagnosi e il trattamento del carcinoma prostatico. Questo è avvenuto per la presenza delle migliori tecnologie disponibili e di medici ultraspecializzati in ambito uro-oncologico. Con un gruppo, diretto dal Prof. Giuseppe Carrieri, di cui fanno parte il Prof. Ugo Falagario, referente principale del progetto, il Prof. Luca Macarini con la Dott.ssa Paola Milillo, radiologo dedicato alla lettura delle risonanze magnetiche della prostata, la Prof.ssa Rosa Prato con la Prof.ssa Francesca Fortunato, esperta in materia di screening e studi di popolazione. Il nostro obiettivo è di esportare questo modello che parte dall’Università di Foggia anche al di fuori del Policlinico, ponendo le basi per l’implementazione dello screening su scala regionale e nazionale. In questo modo potremo ottimizzare i processi e garantire un uso razionale delle risorse, a vantaggio di un servizio sanitario sempre più efficace e strutturato.”

Il progetto è stato illustrato dal Prof. Ugo Falagario, Responsabile dello Studio di Testing Prostatico nella Provincia di Foggia che ha così dichiarato: “Il nostro studio ha due obiettivi. Il primo è raccogliere di dati preliminari utili a valutare l’efficacia, le criticità e la fattibilità di un programma di screening organizzato su larga scala in tutta la popolazione a rischio. Verranno utilizzati gli algoritmi diagnostici suggeriti dalle attuali linee guida internazionali. In particolare, si parte con il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) tramite un semplice esame del sangue. Qualora il risultato del test evidenziasse valori di PSA anomali, il paziente sarà contattato direttamente dal team della UOC di Urologia del Policlinico di Foggia e invitato a effettuare una prima visita urologica gratuita ed eventualmente una risonanza magnetica della prostata. Se necessario, nei pazienti ad alto rischio di avere una neoplasia aggressiva, la diagnosi sarà completata con una biopsia prostatica mirata sulle aree sospette della prostata.

Il secondo obiettivo è creare lo screening 3.0. Piu smart ed efficace, con lo sviluppo di algoritmi decisionali avanzati basati sui dati laboratoristici e sull’integrazione dei dati clinici e radiologici. Per quanto gli obiettivi siano ambiziosi, abbiamo tutte le risorse per raggiungerli con successo. Grazie alla sinergia tra docenti, specializzandi e studenti dell’Università di Foggia, la direzione sanitaria del nostro policlinico e il fondamentale supporto dell’Ordine dei Medici e dei medici di medicina generale, abbiamo formato una squadra che fa della multidisciplinarietà il suo punto di forza. Desidero quindi ringraziare tutti coloro che, con il loro impegno, stanno contribuendo al successo di questa iniziativa.”

Modalità di partecipazione allo screening

Lo studio è già attivo. Possono partecipare tutti gli uomini di età compresa tra i 50 e i 70 anni che:

• non abbiano già eseguito una biopsia prostatica nell’ultimo anno.

• non abbiano una diagnosi pregressa di carcinoma prostatico.

Per effettuare il prelievo di sangue, il soggetto dovrà recarsi presso il Centro Unico Prelievi dell’Ospedale d’Avanzo (viale degli Aviatori, 1 – Foggia), dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 11.00, presentando l’impegnativa del medico curante per l’esecuzione del test del PSA. Presso l’Ospedale d’Avanzo, personale dedicato fornirà informazioni dettagliate e materiale illustrativo sullo studio. Ai partecipanti sarà richiesto di firmare un consenso informato per l’adesione allo studio scientifico e di autorizzare eventuali contatti successivi in caso di valori anomali.

Il prossimo passo sarà attivare i Centri Prelievi dell’ASL per consentire ai pazienti di effettuare

il dosaggio del PSA in modo più comodo, nei pressi di casa propria.

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