PNRR Missione Salute: 480 COT realizzate, ma carenza di infermieri mette a rischio l’efficienza – Report GIMBE.
Il 31 dicembre 2024 ha segnato un traguardo importante per la Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): la realizzazione di almeno 480 Centrali Operative Territoriali (COT), come confermato dal Presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta. Tuttavia, nonostante il rispetto delle scadenze, persistono criticità che rischiano di compromettere l’effettiva operatività di queste strutture.
I numeri delle COT e il contesto attuale.
Le COT sono state concepite per garantire un coordinamento efficace tra ospedali, medici di famiglia, servizi sociali e assistenza domiciliare. La loro implementazione rappresenta un pilastro per la riforma dell’assistenza territoriale, essenziale per affrontare le sfide di un sistema sanitario alle prese con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche.
Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, al 31 dicembre 2024 sono state attivate 480 COT, rispetto al target originario di 600 strutture, successivamente ridotto per contenere i costi energetici e delle materie prime. Tuttavia, la realizzazione di queste strutture non sempre si traduce in piena operatività: al 30 giugno 2024, solo 362 COT risultavano pienamente funzionanti, pari al 59% dell’obiettivo iniziale.
Carenza di personale: il nodo infermieristico.
La principale criticità che grava sul futuro delle COT è la cronica carenza di infermieri nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Per garantire il pieno funzionamento delle 611 COT previste inizialmente, servirebbero tra 2.400 e 3.600 infermieri di famiglia e comunità (IFoC), una figura chiave per il coordinamento territoriale. Tuttavia, il sistema sanitario italiano registra un rapporto di 6,5 infermieri per 1.000 abitanti, ben al di sotto della media OCSE di 9,8. A ciò si aggiunge la scarsa attrattività della professione, evidenziata dal calo delle domande di iscrizione ai corsi di laurea in infermieristica.
Il paradosso del PNRR: obiettivi raggiunti, ma risultati incerti.
Il rispetto delle scadenze europee è fondamentale per garantire i finanziamenti del PNRR. Tuttavia, come sottolinea il Presidente Cartabellotta, il successo del piano non può limitarsi al raggiungimento di target formali, ma deve assicurare benefici concreti per la salute pubblica. Senza un adeguato rilancio delle politiche sanitarie e un investimento sul personale, il rischio è che le COT diventino strutture “vuote”, incapaci di rispondere alle esigenze dei cittadini.
La realizzazione delle 480 COT rappresenta un passo avanti importante, ma la loro sostenibilità a lungo termine dipende dalla capacità del SSN di superare la crisi del personale sanitario e ridurre le diseguaglianze territoriali. Perché il PNRR possa lasciare un’eredità duratura, è necessario un impegno concreto per rendere attrattiva la carriera sanitaria e rilanciare un Servizio Sanitario Nazionale equo e universale.
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