Dom. Set 1st, 2024
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Lo pneumopericardio è una condizione medica rara ma potenzialmente pericolosa, in cui l’aria si accumula nel sacco pericardico, la membrana che circonda il cuore. Questa condizione può interferire con la normale funzione cardiaca, poiché l’aria intrappolata può impedire al cuore di contrarsi efficacemente, portando a insufficienza cardiaca.

Segni e Sintomi dello Pneumopericardio

I sintomi variano in base alla causa sottostante, ma i più comuni includono:

  • Dolore toracico intenso: spesso avvertito al centro del petto.
  • Dolore al dorso: può irradiarsi alla schiena.
  • Dispnea: difficoltà respiratoria o sensazione di mancanza d’aria.
  • Difficoltà nella deglutizione: a causa della compressione delle strutture vicine.
  • Tachicardia: battito cardiaco accelerato.
  • Ipotensione: pressione arteriosa bassa, che può indicare un’instabilità emodinamica.
  • Febbre: talvolta presente, soprattutto se associata a un’infezione.
  • Ferite penetranti: evidenti in caso di trauma.

Cause dello Pneumopericardio

Lo pneumopericardio può insorgere in diversi contesti clinici, tra cui:

  • Neonati: specialmente quelli sottoposti a ventilazione meccanica con pressione positiva.
  • Adulti: a seguito di traumi toracici (penetranti o chiusi), procedure invasive (come la pericardiocentesi), o crisi asmatiche gravi.
  • Eventi spontanei: meno comuni, ma possibili.

Diagnosi

La diagnosi di pneumopericardio richiede:

  • Esame obiettivo e anamnesi: per raccogliere informazioni cliniche rilevanti.
  • Esami strumentali:
    • Ecografia cardiaca (ecocardio) e eco toracica: per visualizzare il sacco pericardico.
    • Radiografia toracica o tomografia computerizzata (TC): per identificare la presenza di aria nel pericardio e valutare eventuali scollamenti tra il pericardio e il cuore.
    • Elettrocardiogramma (ECG): può mostrare alterazioni del tratto ST, indicative di sofferenza cardiaca.

Trattamento

Il trattamento dello pneumopericardio dipende dalla gravità del caso:

  • Autolimitante: in molti casi, lo pneumopericardio si risolve spontaneamente senza bisogno di intervento.
  • Pericardiocentesi: se l’aria non si riassorbe da sola, è possibile drenarla inserendo un ago nel pericardio.
  • Drenaggio toracico: in presenza di pneumotorace associato, può essere necessario inserire un drenaggio toracico per rimuovere l’aria.

Complicanze

Se non trattato, lo pneumopericardio può evolvere in tamponamento cardiaco, una condizione critica in cui l’accumulo di aria comprime il cuore, impedendo il normale pompaggio del sangue, e può portare a instabilità emodinamica e morte.

Uno studio specifico.

In un recente studio pubblicato su PubMed dal titolo “Pneumopericardium should be considered with electrocardiogram changes after blunt chest trauma: a case report“, si evince quanto segue.

Le anomalie dell’elettrocardiogramma (ECG) nei pazienti con trauma toracico contusivo sono diverse e non specifiche, ma possono essere indicative di condizioni potenzialmente letali.

Nello studio viene segnalato un raro caso di pneumopericardio con anomalie estreme dell’ECG dopo trauma toracico contusivo in un uomo di 22 anni. La diagnosi è stata confermata mediante tomografia computerizzata (TC). Il caso viene discusso, insieme alla sua diagnosi differenziale e all’eziologia del pneumopericardio e del pneumopericardio teso.

Lo pneumopericardio dovrebbe essere distinto da altre patologie come la contusione miocardica e l’infarto miocardico a causa del possibile sviluppo di pneumopericardio teso. La scansione TC precoce è importante nella valutazione del trauma toracico contusivo.

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