OSS si uccide. Contratto in scadenza, stava perdendo il lavoro dopo anni.
Tragedia nel mondo del lavoro: un Operatore Socio Sanitario (OSS) è stato trovato senza vita nel suo appartamento, un gesto estremo che ha lasciato sgomenti amici e colleghi. La vittima, un uomo di 35 anni, lavorava dal 2021 con un contratto a tempo determinato.
Secondo le testimonianze raccolte, il collega era molto apprezzato per la dedizione e la professionalità, ma ultimamente sembrava turbato. Il suo contratto stava per scadere e, nonostante le promesse iniziali, il bando di stabilizzazione tanto atteso non era mai arrivato e nelle ultime settimane era stata confermata la scadenza di tutti i contratti.
Questa situazione aveva generato in lui un profondo senso di incertezza e preoccupazione per il futuro, che erano stati anche al centro di alcuni sfoghi con i colleghi.
Gli stessi, sconvolti dalla notizia, hanno voluto ricordare alla nostra redazione il suo impegno e la sua umanità, sottolineando quanto fosse difficile per lui accettare la precarietà lavorativa.
Gli amici, invece, descrivono una persona solare, ma che negli ultimi tempi si era un pò isolata, forse schiacciata dal peso di un futuro incerto.
Questo drammatico episodio solleva interrogativi importanti sulla stabilità lavorativa e l’importanza del supporto psicologico per i lavoratori in situazioni precarie. È un richiamo a riflettere sulle condizioni di lavoro nel settore sanitario e sull’impatto che queste possono avere sulla vita personale e professionale degli operatori.
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