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OSS risarcita dall’azienda sanitaria: rifiutò Vaccino Anti-Covid e venne sospesa.

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Il Tribunale del lavoro di Velletri (Roma) ha riconosciuto il diritto al risarcimento di un’Operatrice Socio-Sanitaria (OSS) che era stata sospesa per non aver rispettato l’obbligo vaccinale anti-Covid. La decisione si basa sulla valutazione del giudice secondo cui i vaccini utilizzati in quel periodo non erano idonei a prevenire la trasmissione del virus e sarebbero stati somministrati in modalità “off label,” ovvero per usi non specificamente approvati. Nella sentenza, il giudice ha citato anche la dichiarazione di Janine Small, rappresentante della casa farmaceutica Pfizer, che aveva confermato in un’audizione al Parlamento Europeo che i vaccini anti-Covid non erano stati testati per la loro capacità di prevenire la trasmissione del virus.

Secondo il Tribunale, dunque, il vaccino non avrebbe garantito la tutela della salute pubblica come inizialmente dichiarato. L’OSS ha quindi diritto a un risarcimento per il periodo coperto dal suo contratto a tempo determinato, anche se la sentenza non prevede il reintegro nel posto di lavoro, poiché la lavoratrice non ha contestato la sospensione riguardo al proseguimento del rapporto.

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