OSS: “meritiamo rispetto”. La voce degli Operatori Socio-Sanitari.
Gentile Direttore,
in un sistema sanitario che lotta quotidianamente per garantire assistenza e cura, le figure degli operatori socio-sanitari (OSS) meritano di essere al centro dell’attenzione e del rispetto. Spesso sottovalutati e dimenticati, questi professionisti sono in prima linea nella cura di pazienti e anziani, eppure continuano a subire atti di violenza, sia fisica che psicologica, senza il dovuto riconoscimento delle loro responsabilità e del loro valore.
Il detto “meritiamo rispetto” è emblematico, poiché rappresenta una richiesta di dignità per una professione che, pur essendo fondamentale, è frequentemente relegata a un ruolo marginale. Gli OSS, di cui il 94% sono donne, affrontano quotidianamente non solo la pressione del loro lavoro, ma anche un ambiente spesso ostile e una mancanza di supporto tangibile da parte del sistema politico e sanitario. Ogni giorno, molti di loro devono affrontare la violenza scaturita da frustrazioni accumulate, sia da parte dei pazienti che dei loro familiari.
Questo fenomeno è allarmante e, troppo spesso, sottostimato. Gli operatori socio-sanitari sono frequentemente considerati i capri espiatori delle carenze sistemiche nel settore sanitario. Le violenze che subiscono non sono solo un attacco a loro come individui, ma rappresentano un colpo alla dignità e all’efficacia del sistema sanitario nel suo complesso. Invece di essere considerati parte della soluzione, vengono spesso messi da parte, mentre i riflettori rimangono puntati su altre figure professionali.
Non basta l’indignazione occasionale di fronte a gravi episodi di violenza. È essenziale un cambiamento radicale, che parta da una maggiore consapevolezza pubblica e da una formazione specifica per il personale negli ambienti socio-sanitari. È necessario sviluppare programmi di prevenzione, fornire supporto psicologico e garantire condizioni di lavoro più sicure e dignitose. L’idea di una “Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione dei Fenomeni di Violenza” non è sufficiente; è fondamentale attuare campagne di sensibilizzazione continua e di promozione del rispetto reciproco tra pazienti e operatori.
Oggi, in occasione della conferenza stampa organizzata da MIGEPP, vogliamo dare voce a questi professionisti dimenticati, esprimendo la nostra legittima preoccupazione per l’aumento della violenza nei loro confronti e per la precarietà delle loro condizioni lavorative. Non possiamo ignorare il bisogno di garantire la dignità e il rispetto necessario affinché questi operatori possano continuare a svolgere il loro lavoro con dedizione.
Meritiamo rispetto. Non solo perché gli OSS sono fondamentali per la salute e il benessere dei cittadini, ma anche perché meritano un ambiente lavorativo giusto e sicuro. La responsabilità della salute non può ricadere solo su alcuni; deve essere un impegno condiviso, in cui ogni professionista viene valorizzato e tutelato. La salute è un diritto primario, e il nostro sistema sanitario deve garantire la sicurezza e il rispetto per tutti, professionisti e pazienti. È tempo di ascoltare, riflettere e soprattutto agire.
Anna Rovelli, OSS
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