OSS Licenziati in Provincia di Varese: sospetti di somministrazione illegittima di farmaci in RSA.
Un caso che sta facendo discutere emerge dalla provincia di Varese: tre Operatori Socio Sanitari (OSS) impiegati presso una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) sono stati licenziati dopo essere stati sospettati di aver somministrato farmaci a pazienti non collaboranti durante i turni di notte.
La vicenda, che risale all’estate del 2024, è venuta alla luce solo di recente. Sebbene non siano state presentate denunce penali da parte della struttura, a causa dell’assenza di prove concrete, l’azienda privata ha comunque deciso di agire in autotutela, sospendendo inizialmente i tre operatori e successivamente procedendo al loro licenziamento.
Secondo le segnalazioni, i tre OSS avrebbero somministrato benzodiazepine, farmaci utilizzati per indurre il sonno, ai pazienti non collaboranti della struttura. L’obiettivo presunto sarebbe stato quello di garantire il sonno prolungato degli ospiti, consentendo agli operatori di riposare durante il turno notturno.
A denunciare l’accaduto è stata una quarta collega, anch’essa OSS, che avrebbe segnalato le irregolarità avvenute tra luglio e agosto 2024. Le sue dichiarazioni hanno dato il via a un’indagine interna, che ha portato la struttura a prendere provvedimenti disciplinari.
I tre OSS coinvolti non hanno presentato ricorso al tribunale del lavoro contro il provvedimento di licenziamento. La loro scelta di non contestare formalmente la decisione dell’azienda lascia aperte molte interpretazioni, ma al momento non vi sono dettagli ufficiali sulle loro posizioni.
La vicenda ha scosso l’ambiente lavorativo della RSA, sollevando interrogativi sulla gestione dei turni notturni, sul controllo delle procedure e sull’utilizzo dei farmaci nelle strutture sanitarie. Le benzodiazepine, in particolare, sono farmaci che richiedono una prescrizione medica e un’attenta supervisione: il loro utilizzo improprio rappresenta una violazione deontologica e potenzialmente penale.
Questo episodio evidenzia la necessità di rafforzare i controlli e la formazione del personale sanitario, specialmente nelle RSA, dove gli ospiti spesso sono pazienti fragili e non autosufficienti. La questione pone anche l’accento sull’importanza di creare un ambiente lavorativo etico, in cui eventuali irregolarità possano essere segnalate senza timore di ripercussioni.
Resta da vedere se emergeranno ulteriori dettagli o se la vicenda avrà sviluppi giudiziari in futuro.
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