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Ospedale Betania: aggredito Infermiere. In prognosi di 20 giorni. Rea, OPI Napoli: “siamo allo stremo”.

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Un’altra notte di violenza in corsia al Pronto Soccorso dell’Ospedale Betania di Ponticelli, a Napoli. Un giovane infermiere, Simone Cino, è stato brutalmente aggredito durante il turno di lavoro. Trasportato immediatamente al servizio post-traumatico della struttura, è stato sottoposto a cure e diagnostica. La prognosi è di almeno venti giorni, con possibili complicanze che richiederanno ulteriori esami.

La denuncia della Presidente OPI Napoli, Teresa Rea

La vicenda ha scosso il personale sanitario e rilanciato l’allarme sulle condizioni di lavoro negli ospedali, in particolare nelle strutture di frontiera come quella di Ponticelli. Teresa Rea, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, ha espresso indignazione:

“Siamo allo stremo. Ogni giorno gli infermieri affrontano gravosi carichi di lavoro, salvano vite e vengono ripagati con offese, botte e violenze. Servono provvedimenti concreti, non solo leggi, soprattutto quando queste vengono disattese.”

Il commento del Direttore Generale Vincenzo Bottino

Anche il Direttore Generale dell’Ospedale Betania, Vincenzo Bottino, ha sottolineato la necessità di una maggiore attenzione da parte delle autorità:

“Un presidio importante come il nostro merita maggiore protezione da parte delle forze dell’ordine, come promesso dal Prefetto di Napoli, Claudio Palomba. È inaccettabile che, nonostante la legge preveda l’arresto in flagranza per aggressioni al personale sanitario, l’aggressore sia ricoverato nella nostra struttura senza alcun provvedimento restrittivo.”

Una situazione insostenibile

L’episodio avvenuto a Ponticelli è l’ennesima dimostrazione della vulnerabilità del personale sanitario in un contesto sempre più difficile. Il Pronto Soccorso, spesso primo punto di contatto per situazioni di emergenza, si conferma teatro di episodi di violenza fisica e verbale. La legge che prevede l’arresto immediato degli aggressori, varata per tutelare chi lavora in ambito sanitario, rischia di rimanere inapplicata, lasciando un senso di frustrazione tra gli operatori.

Cosa serve ora

Oltre a un’applicazione più rigorosa delle leggi vigenti, gli esperti del settore chiedono:

  • Un aumento della presenza delle forze dell’ordine nei presidi sanitari critici.
  • Campagne di sensibilizzazione contro la violenza verso il personale sanitario.
  • Maggiori risorse per migliorare la sicurezza all’interno degli ospedali, compresi sistemi di videosorveglianza e formazione specifica per gestire situazioni di rischio.

L’Ospedale Betania di Ponticelli, da sempre punto di riferimento per l’assistenza sanitaria in una zona difficile, merita non solo riconoscimenti per il lavoro svolto, ma anche la protezione necessaria affinché episodi simili non si ripetano.

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