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On. Ricciardi (M5S): Specializzandi di area sanitaria, il lavoro va pagato!

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Specializzandi di area sanitaria sfruttati senza paga. Un realtà che colpisce centinaia e centinaia di giovani in formazione, i quali trovano finalmente una portavoce nell’Onorevole Marianna Ricciardi.

 “Sono orgogliosa di aver organizzato una giornata dedicata a un concetto molto semplice: il lavoro va pagato” ha dichiarato la depuata.

“Mi riferisco in particolare agli specializzandi di area sanitaria laureati in farmacia, biologia, psicologia, odontoiatria, fisica e chimica e sono felice di aver visto diverse associazioni di settore presenti, perché penso che sia motivo di grande soddisfazione quando si riesce a lavorare in sinergia tra organizzazioni, associazioni e istituzioni per arrivare a realizzare un risultato importante”.

Lo scrive in una nota Marianna RICCIARDI, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali alla Camera e promotrice del convegno ‘Specializzandi di area sanitaria: il lavoro va pagato’, svoltosi in questi giorni a Roma.

“Purtroppo, però, devo anche sottolineare un’assenza non giustificata e secondo me grave, quella del governo. Avevo esteso l’invito ai ministri della Salute e dell’Università, ma nessun rappresentante dell’esecutivo ha ritenuto utile partecipare. Forse hanno preferito evitare perché sanno di non volersi impegnare, dal momento che credono sia giusto che i nostri giovani vengano sfruttati” aggiunge “Oppure, temono di dover ammettere di non aver mantenuto i loro impegni in merito, visto che a luglio è stato approvato un mio Ordine del giorno che li impegnava proprio a intervenire sulla mancata retribuzione dei nostri giovani. Quell’Odg è stato solo l’ultima tappa di un lungo percorso, nel quale ho anche depositato una proposta di legge sull’argomento e che parte dalla manifestazione indetta sei mesi fa da parte di un gruppo di specializzandi di area sanitaria non medica”.

Continua poi l’onorevole “In quell’occasione, mi sono resa conto che c’erano tantissimi giovani, tantissimi laureati, tantissimi professionisti e non c’era nessun esponente politico che stesse lì ad ascoltare loro e la loro semplice richiesta, ossia la garanzia di un sacrosanto diritto: chi lavora va pagato. Un concetto che fatica ancora a essere accettato, perché paga lo scotto della mentalità arcaica di chi crede nella ‘gavetta’ e che i giovani debbano ricevere solo formazione ed esperienza. Per combattere questa mentalità, nella mia proposta di legge prevedo il riconoscimento economico per tutto il percorso di studi, ma anche tutele in termini di congedo parentale e di maternità. Come ha dimostrato la Sardegna, se c’è la volontà politica di farlo, si può fare” conclude la pentastellata.

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