Ven. Lug 26th, 2024

Il consenso informato rappresenta un elemento fondamentale nella pratica medica, obbligando gli operatori sanitari a fornire informazioni complete e adeguate su ogni aspetto del trattamento proposto e delle sue possibili conseguenze. Il processo di informazione deve essere verificato e documentato, con l’espressione chiara della volontà del paziente. Un’adeguata informazione è essenziale per evitare responsabilità legali, anche se il trattamento viene eseguito correttamente.

Valore del consenso al Piano di Cure.

La legge 22 dicembre 2017 n. 219 ha ulteriormente chiarito l’importanza del consenso informato, stabilendo un quadro normativo basato su principi giurisprudenziali consolidati. Questa legge ha aggiornato le norme precedenti, come la Convenzione di Oviedo del 1997, recepita in Italia nel 2001. La necessità di aggiornamento derivava dalle continue evoluzioni in ambito sociale e giuridico, che evidenziavano la necessità di un maggiore approfondimento concettuale.

Giurisprudenza e Consenso Informato.

La giurisprudenza ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo del concetto di consenso informato. Diversi casi hanno evidenziato l’importanza della completezza e della pertinenza delle informazioni fornite ai pazienti, soprattutto riguardo alle conseguenze prevedibili e agli eventuali aggravamenti dello stato di salute (Cass. 14638/2004, 5444/2006, 8826/2007). La giurisprudenza ha anche sottolineato il valore del “consenso consapevolmente prestato” (Cass. 2847/2010), considerandolo un presupposto irrinunciabile di legittimità (Cass. 21748/2007).

Consenso Informato: elementi chiave.

La giurisprudenza ha stabilito che il consenso informato è:

  • Fondamento del trattamento sanitario: È essenziale che il paziente sia completamente informato e dia un consenso esplicito prima di qualsiasi trattamento.
  • Espresso inequivocabilmente: Il consenso deve essere chiaro e senza ambiguità.
  • Garanzia di un diritto fondamentale: Il diritto all’autodeterminazione è fondamentale e strumentale alla tutela del diritto alla salute.

Obblighi degli Operatori Sanitari.

Gli operatori sanitari devono non solo fornire cure, ma anche garantire il diritto all’autodeterminazione del paziente, informandolo in modo completo e adeguato su ogni aspetto del trattamento. Il mancato rispetto di questo obbligo può comportare responsabilità legali e richieste risarcitorie.

Importanza del caso Englaro.

Il caso Englaro ha rappresentato un punto di svolta nella giurisprudenza italiana, sottolineando il diritto del paziente di rifiutare le cure e l’obbligo degli operatori sanitari di rispettare tale decisione. La Cassazione ha affermato che la valida opposizione alle cure da parte del paziente elimina il dovere di garantire la salute del soggetto da parte degli operatori sanitari (Cass. 21748/2007).

Diritto alla salute e sutodeterminazione.

Nel 2010, la giurisprudenza ha ribadito la natura contrattuale della prestazione sanitaria, evidenziando che l’onere della prova dell’informazione fornita spetta agli operatori sanitari. La violazione del diritto all’informazione e alla libera autodeterminazione è riconosciuta come autonoma rispetto alla prestazione sanitaria, con distinti profili risarcitori (Cass. 11950/2013, Cass. 12830/2014).

Mancato Consenso: due situazioni distinte.

La giurisprudenza ha distinto due situazioni in caso di mancato consenso:

  1. Lesione del diritto di autodeterminazione e del diritto alla salute: In questi casi, il paziente deve dimostrare che, se correttamente informato, non si sarebbe sottoposto al trattamento (Cass. 2847/2010).
  2. Violazione del diritto alla corretta informativa: Anche in assenza di pregiudizi alla salute, il paziente può richiedere il risarcimento per le sofferenze patite a causa della mancata informazione (Cass. 9053/2018).

Consenso informato come elemento cruciale nella pragmatica sanitaria.

Il consenso informato è un elemento cruciale nella pratica sanitaria, proteggendo il diritto del paziente all’autodeterminazione e la sua salute. Gli operatori sanitari devono garantire che le informazioni fornite siano complete e adeguate, documentando l’avvenuta informazione e il consenso espresso. Il mancato rispetto di questi obblighi può comportare significative responsabilità legali.

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