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Nursing Up: la sanità italiana sempre più debole mentre l’Europa corre veloce verso la ripresa.

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L’aspettativa di vita nell’UE è in crescita, dato confortante, ma in particolar modo in Italia questa tendenza si confronta con una grave crisi dovuta alla carenza di personale sanitario. La mancanza di infermieri, se non risolta, renderà insostenibile l’aumento delle malattie croniche in una popolazione che invecchia inesorabilmente. I paesi europei vicini ci stanno portando via le eccellenze, mentre le nostre politiche sanitarie ricorrono a figure surrogate come gli assistenti infermieri e a professionisti extracomunitari con una formazione non adeguata.

L’aspettativa di vita nell’Unione Europea nel 2023 è arrivata a 81,4 anni, un dato certamente confortante, ma in Italia la carenza di infermieri continua a crescere drammaticamente. Attualmente mancano all’appello 175.000 infermieri rispetto agli standard europei. Ogni anno, circa 6.000 infermieri lasciano l’Italia per cercare migliori condizioni lavorative all’estero, con una piaga, quella della fuga, che peggiora giorno dopo giorno. Nel primi 9 mesi del 2024, ben 20.000 infermieri hanno presentato dimissioni volontarie. Inoltre, dal 2010 al 2024, il calo degli iscritti ai test di ammissione è stato superiore al 50%.

La crisi europea del personale sanitario, ma noi stiamo peggio di tutti.

A livello europeo, mancano 1,6 milioni di infermieri, con previsioni che indicano un vuoto di 2,3 milioni entro il 2030. In Italia la situazione è particolarmente critica, con un numero di professionisti insufficiente a coprire i bisogni di una popolazione sempre più anziana e con patologie croniche.

Le alternative non sostenibili.

In Italia si ricorre a soluzioni non adeguate, come l’assunzione di professionisti extracomunitari senza requisiti minimi di formazione, con difficoltà linguistiche e poca conoscenza del sistema sanitario. Inoltre, l’uso di assistenti infermieri rappresenta un rischio per la qualità dell’assistenza.

“Concorrenza internazionale”.

I paesi europei a noi vicini stanno aumentando gli stipendi per attirare infermieri qualificati da altre nazioni, con i nostri professionisti che sono i più ambiti, mentre l’Italia è tra i più bassi in termini di retribuzione, contribuendo alla fuga dei professionisti.

Scadenza 2026 e rischio spreco di risorse.

La sanità territoriale è in difficoltà, con solo il 3% delle Case della Comunità operative e il 22% degli Ospedali di Comunità con servizi attivi. Con la scadenza del 2026 per il completamento di queste strutture, c’è il rischio di uno spreco di risorse pubbliche, se non si interviene subito.

La necessità di un intervento urgente.

Nursing Up sottolinea che senza cambiamenti radicali nelle politiche sanitarie e una valorizzazione del personale infermieristico, l’Italia rischia una crisi sanitaria senza precedenti. Aumentare gli stipendi, migliorare le condizioni di lavoro e garantire opportunità di carriera è fondamentale per fermare la fuga di professionisti e per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria.

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