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Muore un parente, in ospedale a Pescara 40 persone sfasciano il reparto e minacciano medici.

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Un copione simile a quello registrato al Policlinico Riuniti di Foggia, dove dopo la morte di una 23enne parenti e amici avevano aggredito i sanitari.

Un nuovo episodio di violenza ai danni di sanitari è stato registrato nelle scorse ore a Pescara, dove una quarantina di persone hanno praticamente sfasciato un reparto – oltre a minacciare i medici – dopo aver saputo della morte di un loro parente.

Un copione simile a quello registrato al Policlinico Riuniti di Foggia, dove dopo la morte di una 23enne parenti e amici avevano aggredito i sanitari.

Nel caso di Pescara – a riportare la notizia oggi è il quotidiano Il Messaggero – circa 40 persone entrate con la forza in ospedale hanno invaso i corridoi del reparto gridando e insultando chiunque si trovassero davanti e sfasciando le stanze del reparto Oncologia, tra porte divelte, tavoli ribaltati, suppellettili gettate a terra.

È subito intervenuta la guardia giurata in servizio che ha chiamato il numero di emergenza: in ospedale a Pescara sono arrivate prima le pattuglie della squadra volante della questura e poi anche i carabinieri, che hanno cercato di riportare la calma.

“Condanno fermamente l’odioso atto di violenza perpetrato da un gruppo di circa quaranta persone a danno degli operatori sanitari, dei pazienti e del patrimonio del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Pescara – il commento del direttore generale della Asl, Vero Michitelli – Un reparto come l’Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un’aggressione così vile e gratuita. I nostri operatori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, si dedicano quotidianamente alla cura dei pazienti con la massima professionalità e umanità. Vedere il loro impegno e la loro dedizione così brutalmente disprezzati mi riempie di sdegno e indignazione”.

Le aggressioni al personale sanitario sono in crescita in tutto il Paese, secondo quanto ha spiegato in una intervista a Fanpage.it Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up. A suo dire, andrebbero ristabiliti presidi di polizia all’interno delle strutture che vigilino per 24 ore.

Di oggi la notizia, anticipata dalla Gazzetta del Sud, che per contrastare e prevenire il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario il prefetto avrebbe deciso che l’esercito vigilerà sull’ospedale di Vibo Valentia.

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