Migliaia di Euro dalla Puglia per i falsi diplomi creati in Campania.
L’inchiesta sui falsi certificati per Operatori Socio Sanitari (OSS), Operatori Socio Assistenziali (OSA) e Tirocinio Formativo Attivo (TFA) coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sta svelando un vasto sistema di truffa che coinvolge diverse regioni italiane, con un flusso significativo di denaro proveniente dalla Puglia.
L’inchiesta e le Perquisizioni
Il sistema fraudolento, orchestrato dal 35enne Raffaele D’Elena di Capua, avrebbe generato decine di migliaia di euro a settimana. Le indagini della Guardia di Finanza, che si sono intensificate negli ultimi giorni, hanno portato a perquisizioni in varie località pugliesi. Le sedi di quattro società, situate a Trani, San Giovanni Rotondo, Corato e Barletta, sono state ispezionate dai militari che hanno sequestrato computer e documentazione relativa ai corsi effettuati.
Gli Indagati e le Accuse
D’Elena, il principale indagato tra i 12 coinvolti, è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa allo Stato e di concorso in falso ideologico e materiale. Già noto alle autorità e al pubblico per precedenti simili, è stato anche oggetto di inchieste da parte del programma televisivo “Striscia la Notizia” per la vendita di diplomi facili tramite l’istituto paritario Garibaldi, ormai chiuso.
Impatto della Truffa
L’inchiesta ha rivelato che i falsi certificati venivano venduti a prezzi elevati, con un mercato florido soprattutto in Puglia. Questa regione, infatti, sembra essere stata una delle principali fonti di finanziamento per l’organizzazione criminale. Le perquisizioni e i sequestri sono parte di un’operazione più ampia volta a smantellare il sistema di frode e a garantire la trasparenza e la legalità nel settore della formazione professionale.
Conseguenze e Prospettive Future
Le indagini continuano e potrebbero portare alla luce ulteriori dettagli su questa vasta rete di truffa che ha sfruttato la disperazione e la necessità di molti individui di ottenere certificazioni professionali. La scoperta di questo sistema di falsi certificati sottolinea l’importanza di controlli rigorosi e di una maggiore vigilanza nelle procedure di rilascio di diplomi e certificazioni.
La comunità pugliese, così come le altre regioni coinvolte, attende con apprensione gli sviluppi di questa inchiesta, nella speranza che si possano ristabilire l’integrità e la fiducia nel sistema di formazione e certificazione professionale.
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