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Mega-Concorso OSS Salerno: salta tutto, la protesta dei sindacati.

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Revocato il bando ASL Salerno per il maxi concorso OSS regionale: polemiche e incertezze.

Il concorso unico regionale per l’assunzione di operatori sociosanitari (OSS), indetto dalla Regione Campania, continua a suscitare polemiche e perplessità. A farne le spese è stato il bando dell’ASL di Salerno, annullato insieme alle procedure già avviate per l’assunzione di 200 operatori, dopo l’approvazione del concorso regionale. Questa decisione ha creato un clima di incertezza tra i partecipanti, che vedono sfumare le loro possibilità lavorative e rischiano di perdere anche le quote versate per la partecipazione ai concorsi locali.

Concorso regionale unico: dubbi e polemiche.

La Regione ha deciso di avviare un concorso unico, per titoli ed esami, che centralizzerà le assunzioni di OSS nelle varie strutture sanitarie campane. L’organizzazione della procedura è stata affidata all’ASL Napoli 1 Centro e all’ASL di Salerno, quest’ultima incaricata anche di gestire il concorso per le ASL di Avellino, Benevento, Caserta, e per diverse aziende ospedaliere, tra cui il Moscati, il San Sebastiano e il San Pio.

Questo concorsone nasce dall’urgenza di colmare la carenza di personale nelle strutture sanitarie, ma sta già generando numerose critiche. Secondo il sindacato Cisl Fp, la gestione regionale è stata caratterizzata da un’estrema approssimazione, che ha portato alla revoca di concorsi già avviati, come quello di Salerno, senza fornire garanzie ai candidati che avevano già presentato domanda. Il rischio è che le quote di partecipazione pagate possano andare perdute.

Le critiche dei sindacati.

Secondo il segretario provinciale della Cisl Fp, Alfonso Della Porta, la Regione avrebbe dovuto intervenire prima, bloccando in fase iniziale i concorsi banditi dalle singole ASL. Il bando dell’ASL di Salerno sarebbe stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale pochi giorni fa, ma senza prevedere una riserva per i lavoratori a tempo determinato o con contratti atipici. Una mancanza che ha complicato ulteriormente la situazione.

La Cisl sottolinea come la Regione, solo tardivamente, abbia imposto l’obbligo di utilizzare le graduatorie valide su tutto il territorio regionale, obbligando di fatto l’annullamento di concorsi locali che avrebbero potuto essere gestiti in maniera autonoma. A rendere la questione ancora più controversa è la sovrapposizione dei bandi, con concorsi analoghi pubblicati in altre province, come quello per 30 posti dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento.

Carenza di personale e reparti in difficoltà.

Nel frattempo, la situazione negli ospedali campani rimane critica. A Salerno, i reparti continuano a operare in condizioni di sottorganico, con conseguenze dirette sulla qualità delle prestazioni socioassistenziali garantite ai pazienti. Secondo Della Porta, nonostante la carenza di personale, l’ASL di Salerno non ha nemmeno proceduto allo scorrimento della graduatoria a tempo determinato, lasciando reparti impossibilitati a garantire turni adeguati sulle 24 ore.

La politica interviene: un pasticcio da risolvere.

Anche la politica ha espresso preoccupazione per la gestione del concorso. Il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti, ha sottolineato come la sovrapposizione di concorsi e la mancanza di chiarezza sulle procedure abbiano creato solo confusione e disagi per i candidati. Sebbene il concorsone risponda a una necessità reale, legata alla carenza di personale, Tommasetti critica l’approccio approssimativo con cui la Regione ha affrontato la questione, evidenziando come questo abbia penalizzato gli aspiranti OSS.

Doveva servire per incrementare il personale e ridurre lo sfruttamento degli OSS.

Il maxi concorso OSS della Regione Campania, pur essendo un’iniziativa nata per risolvere l’emergenza di personale nelle strutture sanitarie, si sta trasformando in un pasticcio burocratico che rischia di creare ulteriori disagi. I candidati che avevano partecipato ai concorsi locali vedono ora sfumare le loro speranze, mentre le strutture sanitarie, già in difficoltà, continuano a operare con personale ridotto. Una situazione che richiede interventi urgenti e chiarificatori da parte della Regione per ripristinare la fiducia nel sistema e garantire un percorso chiaro e trasparente a chi aspira a lavorare nel settore sociosanitario.

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