Medici gettonisti: tra stereotipi e realtà del lavoro in sanità.
Negli ultimi anni, il fenomeno dei medici “gettonisti” ha acceso il dibattito pubblico e politico, soprattutto in Lombardia, dove il sistema sanitario è stato messo a dura prova dalla carenza di personale fisso. Recenti dichiarazioni, come quelle dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, hanno sollevato polemiche, ma qual è la realtà dietro questa figura professionale?
Chi sono i medici gettonisti?
I “gettonisti” sono medici liberi professionisti che vengono assunti per turni specifici per sopperire alla mancanza di personale negli ospedali pubblici. Ricevono un compenso per singola prestazione (il “gettone”) e spesso lavorano in contesti ad alta criticità, come reparti di emergenza, terapie intensive e pediatria.
Le critiche e gli stereotipi.
Alcuni politici e amministratori li hanno descritti come professionisti che “lavorano 10 giorni e passano il resto del mese in vacanza”. Ma quanto c’è di vero in questa rappresentazione? Una pediatra, con vent’anni di esperienza e un curriculum internazionale, ha raccontato al Corriere della Sera una realtà ben diversa: orari intensi, altissime responsabilità e poca stabilità contrattuale.
Un sistema in crisi.
La decisione della Regione Lombardia di bloccare i nuovi contratti con le cooperative che forniscono medici gettonisti punta a contenere i costi e incentivare l’assunzione di personale fisso. Tuttavia, questa scelta potrebbe aggravare le difficoltà del sistema, già sotto pressione per la cronica carenza di specialisti e turni non coperti.
Possibili soluzioni.
Per affrontare il problema, è necessario:
- Investire nella formazione di nuovi medici specialisti.
- Migliorare le condizioni di lavoro e i contratti per il personale dipendente.
- Valutare con attenzione il ruolo dei liberi professionisti nella sanità pubblica.
- I medici gettonisti non sono “turisti di lusso” ma professionisti che garantiscono la continuità delle cure in un sistema sanitario spesso in affanno. Piuttosto che demonizzare questa figura, sarebbe opportuno lavorare su soluzioni che migliorino la gestione delle risorse umane nella sanità pubblica.
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