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Manifestazione 25 settembre a sostegno della Sanità Privata. Amsi e Umem al fianco di UAP.

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Amsi-Uniti per Unire: «Invitiamo tutti i nostri esponenti ad essere presenti in un evento così importante per il presente e il futuro dei 95mila laboratori e ambulatori che rappresentano la linfa vitale della sanità territoriale in Italia. Pertanto condividiamo a pieno l’appello della Presidente UAP, Mariastella Giorlandino. Come Amsi abbiamo ricevuto, negli ultimi 5 anni, oltre 10mila richieste di specialisti, nel 43% dei casi per le strutture private, che vanno tutelate e sostenute fino in fondo».

Amsi, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, accanto al Movimento Internazionale Uniti per Unire, sin dalla loro nascita al fianco dei diritti dei professionisti sanitari, e da sempre a sostegno di una positiva evoluzione del nostro sistema sanitario, per favorire una crescita in termini di qualità del lavoro quotidiano degli operatori sanitari, e per garantire un indispensabile progresso in termini di qualità della tutela della salute del cittadino, attraverso il leader e Presidente, Prof. Foad Aodi, confermano ufficialmente la partecipazione alla manifestazione del prossimo 25 settembre, organizzata dall’UAP, patrocinando l’evento con i propri loghi, per offrire il proprio pieno appoggio all’evento, sostenendo a pieno l’invito-appello della Presidente UAP, Mariastella Giorlandino, e ringraziandola per aver voluto Amsi e Uniti per Unire al proprio fianco.

logo-721x1024 Manifestazione 25 settembre a sostegno della Sanità Privata. Amsi e Umem al fianco di UAP.

L’Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (UAP) ha infatti organizzato, per il 25 settembre prossimo, al Teatro Brancaccio di Roma, una manifestazione massiva che intende richiamare la politica al proprio impegno nei confronti dei professionisti sanitari, nonché della sanità privata, sia quella accreditata, sia quella privata autorizzata.

Questo evento si pone come un grido di allarme e una ferma posizione contro alcuni proposte delle politiche sanitarie del Governo, che rischiano di compromettere gravemente la salute dei cittadini e l’intero sistema sanitario nazionale.

Il diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, non può e non deve essere sacrificato per favorire interessi di lobby o per imporre alle aziende sanitarie economie di scala che massificano le attività a scapito della qualità dell’assistenza. È inaccettabile che il Governo continui a ignorare le richieste e le proposte di un settore che rappresenta un pilastro fondamentale per la sanità italiana.

Le strutture sanitarie private autorizzate e accreditate sono sottoposte a rigidi controlli regionali, con oltre 420 requisiti tecnici, strutturali e professionali da rispettare, mentre si permette alle farmacie di operare in deroga a questi standard, senza le necessarie autorizzazioni regionali, senza garanzie di responsabilità civile e penale in caso di errore diagnostico e senza il rispetto delle normative sulla privacy. Questa disparità di trattamento è semplicemente inaccettabile.

«Amsi e Uniti per Unire, da sempre, con le proprie battaglie, condividono a pieno il senso dell’allarme lanciato dall’UAP, come conferma il Prof. Aodi, e come nei fatti viene anche dimostrato dalla recente creazione del Manifesto “Uniti per i Medici”, con 45 punti a favore dei diritti dei professionisti sanitari, sottoposto all’attenzione del Ministro della Salute Schillaci e già sottoscritto da oltre 425 soggetti, tra associazioni, sindacati e singoli.

Non c’è dubbio che in questo momento storico, così delicato per le professioni sanitarie e per il futuro delle strutture sanitarie private, occorre, tutti uniti, “richiamare” il Governo a ripristinare l’equilibrio perduto, con l’obiettivo da una parte, di valorizzare finalmente, economicamente e contrattualmente, i professionisti, dall’altra per sostenere le 95mila strutture, tra laboratori e ambulatori privati, che rappresentano la linfa vitale della sanità territoriale, offrendo competenza, professionalità, impegno, al fianco della collettività.

Ed è per questo che ci saremo anche noi, con i nostri esponenti, al Teatro Brancaccio di Roma, al fianco di UAP, per ascoltare il pensiero e la voce di tutti “gli attori” della sanità, e per dire anche noi la nostra sulle tante criticità che in questo momento affliggono il nostro sistema sanitario, e in particolare “il vissuto” quotidiano dei professionisti e la realtà della sanità privata, accreditata e pura.

Senza dimenticare che per noi ha un valore immenso anche quella pubblica, che non abbiamo mai abbandonato, che abbiamo sempre sostenuto e che continueremo a sostenere, Regione per Regione, con le nostre campagne di comunicazione, con i nostri eventi-dibattiti, con i nostri appelli alla politica, con il Manifesto “Uniti peri Medici”, che abbraccia la necessità di un impegno collettivo di tutti noi per il pubblico e per il privato, per la crescita delle professioni sanitari, in nome della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.

Certo è che non possiamo fare tutto da soli, ed è per questo che accanto all’impegno e alla collaborazione di associazioni, sindacati, enti, singoli professionisti, con la necessità di abbattere i muri delle diatribe interne che spesso dividono le tante realtà sanitarie esistenti, che devono imparare a convivere, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, abbiamo il dovere, in manifestazioni del genere, che appoggiamo e promuoviamo a pieno, di “scuotere” le istituzioni a stare al nostro fianco, ad ascoltarci, a comprendere come ripartire tutti insieme, a sanare i deficit e i disservizi che certo non mancano, continua Aodi, per il bene di tutto il Sistema Salute.

Il tema forte, oltre a quello della valorizzazione dei professionisti sanitari, sarà, infatti, in questa manifestazione, la tutela del lavoro dei laboratori e degli ambulatori e delle tante strutture private dislocate sul territorio, la cui esistenza e il cui futuro non può essere messo a rischio da eccesso di burocrazia.

Anche noi, come UAP, non siamo contro l’evoluzione delle farmacie, ma non certo a discapito delle regole che sanciscono la qualità della sanità privata, laddove solo i professionisti sanitari posseggono le competenze per esami, visite, prescrizioni, diagnosi, forti di un percorso di studio ben diverso dai farmacisti, così come laboratori e ambulatori sono sottoposti a rigidi parametri che le farmacie non possono scavalcare, se davvero volessero offrire prestazioni simili».

Il Prof. Foad Aodi, oltre che Presidente e fondatore di Amsi e Uniti per Unire, è anche Direttore Sanitario del Centro Medico Iris Italia e membro del Direttivo dell’Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti.

«Negli ultimi 5 anni, come Amsi, abbiamo avuto oltre 10mila richieste di specialisti, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, psicologi. E’ indubbio che c’è penuria di personale, sia per il pubblico che per il privato.

Di queste richieste il 57% è arrivato dal pubblico, il 43% è arrivato dal privato. Inoltre registriamo, sempre negli ultimi 5 anni, l’aumento del 42% della fuga dalla sanità pubblica verso la sanità privata e l’estero.

C’è una richiesta molto importante dal privato, dice ancora Aodi, riguarda i medici specialisti, in particolare i responsabili di branca e direttori tecnici di branca, e poi c’è tanta richiesta di fisioterapisti, osteopati, podologi, logopedisti, e poi, per quanto riguarda la collaborazione inter professionale, si registra la sempre più forte necessità di favorire l’autorizzazione per far esercitare i professionisti della sanità presso i poliambulatori, abbattendo i muri burocratici e “la zona grigia”, come abbiamo già chiesto alla Regione Lazio e con una proposta da Uniti per Unire e Amsi. Ovvero, chiediamo alla Regione di consentire ai professionisti della sanità, non medici, di esercitare normalmente nei poliambulatori autorizzati a fianco dei medici specialisti, anche se per loro non si possono rilasciare dichiarazioni dalla regione come responsabili di branca, al pari dei medici specialisti. E’ questa la nostra richiesta che abbiamo avanzato, già da tempo, al sistema sanitario della Regione Lazio per garantire i servizi di qualità ai pazienti e di mettere al centro dell’attenzione il paziente con maggiori collaborazioni inter professionali».

Così il Prof. Foad Aodi, Presidente dell’UMEM, Unione Medica Euromediterranea, esperto di salute globale, corrispondente dall’Italia per prestigiose testate straniere, Presidente di Amsi, Associazione Medici di Origini Straniera in Italia, del Movimento Internazionale Uniti per Unire, , membro del Direttivo Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, direttore sanitario e portavoce della USEM e Nazionale del Regno delle due Sicilie, corrispondente dall’Italia per Agenzie di Stampa, giornali e Tv di  Paesi Arabi e del Golfo, nonché docente all’Università di Tor Vergata e già 4 volte Consigliere dell’Ordine di Roma e membro registro esperti della Fnomceo e ancora direttore sanitario del Centro Medico Iris Italia, insieme al Dr. Nadir Aodi, podologo e coordinatore Commissione Podologi Amsi e Uniti per Unire.

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