Luca Di Santo. Infermiere Tor Vergata morto a 36 anni: “ci ha lasciato con dignità, tenacia e coraggio”.

Luca Di Santo, infermiere della divisione di Psichiatria del Policlinico Tor Vergata, è scomparso all’età di 36 anni, lasciando un vuoto immenso nella vita dei suoi cari, dei colleghi e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Colpito da un male incurabile, ha affrontato la malattia con dignità e determinazione, trasmettendo coraggio a chiunque gli stesse vicino.

Oltre alla sua professione, Luca nutriva una grande passione per la musica. Era un chitarrista talentuoso e aveva ideato un progetto di musicoterapia dedicato alla cura della depressione, una malattia con cui aveva imparato a confrontarsi nel corso della sua esperienza in psichiatria. Questo progetto, volto ad alleviare la sofferenza dei pazienti attraverso la musica, è solo una delle tante testimonianze del suo impegno nel migliorare la vita di chi si trovava in difficoltà.

Poco prima di lasciare questo mondo, consapevole della fine ormai prossima, Luca aveva condiviso sui social media la poesia “Il fiume e l’oceano” di Khalil Gibran, le cui parole racchiudono l’essenza della sua filosofia di vita: “Il fiume non può tornare indietro. Nessuno può tornare indietro (…). Il fiume deve accettare la sua natura ed entrare nell’oceano”. Queste parole riflettono la serenità e l’accettazione con cui Luca ha vissuto i suoi ultimi giorni, continuando a essere una fonte di ispirazione per tutti.

Luca lascia una figlia nata da poche settimane, e la sua scomparsa è un dolore enorme per la famiglia e per i suoi colleghi, che lo ricordano come un professionista straordinario e una persona dal cuore gentile, capace di trasmettere amore e speranza anche nei momenti più difficili.

La sua eredità continuerà a vivere attraverso le persone che ha toccato e attraverso il suo progetto di musicoterapia, un contributo che ha offerto sollievo e speranza ai pazienti affetti da disturbi psichiatrici. Oggi il personale del Policlinico Tor Vergata e tutta la comunità sanitaria italiana si stringono attorno alla sua famiglia per ricordare Luca, un uomo che ha saputo affrontare con coraggio una sfida immensa, lasciando dietro di sé un esempio di tenacia e compassione.

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