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Le mie scarpe: un inno alla vita dell’ostetrica Priscilla Lori.

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La storia di Priscilla Lori è un esempio straordinario di come la vita possa essere vissuta intensamente, anche quando non segue il copione perfetto. Mamma, ostetrica, scrittrice e donna coraggiosa, Priscilla ha scelto di raccontare la sua realtà nel romanzo autobiografico Le Mie Scarpe, un viaggio intimo e sincero attraverso le sfide, le gioie e le imperfezioni di una vita piena.

Priscilla Lori, 38 anni, rappresenta ciò che spesso si definisce una “super mamma”. È madre di quattro figli maschi: i gemelli adolescenti Leonardo, Gabriele e Tommaso, e il piccolo Michelangelo, di 6 anni. In un’Italia che negli ultimi 15 anni ha visto un calo delle nascite del 34%, Priscilla ha scelto di andare controcorrente, costruendo una famiglia numerosa e imperfetta, ma ricca di amore e autenticità.Priscilla vive a Torre del Lago, un piccolo angolo di pace in Toscana, e lavora come ostetrica all’ospedale Versilia, dove ha assistito alla nascita di migliaia di bambini. In ogni parto, racconta, c’è un piccolo miracolo, un momento che racchiude la fragilità e la forza della vita stessa. Nelle sue parole, emerge quanto il suo lavoro l’abbia formata come donna e madre: “Quando nasce un bambino, abbiamo la sua vita e quella della madre tra le mani. È una responsabilità immensa, eppure ogni volta è un’emozione unica.

Essere mamma di quattro figli e lavorare come ostetrica richiede un’organizzazione impeccabile, ma Priscilla non segue schemi rigidi. La sua giornata è un susseguirsi di turni, momenti di gioco, conversazioni a cuore aperto con i figli e progetti personali. “Non c’è uno schema preciso,” dice, “ma c’è una certezza: seguo i miei figli, sto con loro, parlo con loro, gioco con loro.”Nonostante le difficoltà, Priscilla non si è mai lasciata sopraffare. Il suo motto è “Carpe Diem”: cogliere l’attimo, trasformare le sfide in occasioni, le difficoltà in punti di forza. Come una fenice, racconta di essere risorta più volte, anche quando la vita l’ha messa alla prova.

Il romanzo Le Mie Scarpe nasce quasi per caso, come molti dei progetti più belli. Spinta dall’amica Erika e ispirata dalla figura della nonna Wilchelmina, olandese e figura chiave nella sua vita, Priscilla ha deciso di mettere nero su bianco la sua storia. “Mia nonna non c’è più, ma accompagna ogni mio pensiero. È grazie a lei e ai miei genitori, Piero e Cecilia, se sono la Priscilla di oggi.”Il libro non è solo un’autobiografia, ma un ritratto sincero e ironico di una famiglia allargata e imperfetta. “Non è la classica famiglia del Mulino Bianco, anche se i prodotti della marca mi piacciono,” scherza Priscilla. “È una famiglia calata nella realtà, dove ogni giorno è una sfida e, al tempo stesso, un inno alla vita.”La trama, che mescola momenti di leggerezza e riflessioni profonde, è un invito a celebrare le imperfezioni che ci rendono unici. Con uno stile che dipinge paesaggi dell’anima, Priscilla racconta la genitorialità, l’amore e la resilienza, senza mai perdere di vista l’importanza di essere autentici.

Priscilla si riconosce nella figura mitologica della fenice, simbolo di rinascita. Racconta di aver superato momenti difficili, compreso il timore di non poter diventare mamma. Ma come la fenice, è risorta ogni volta, trasformando le sue paure in forza. “Credo che ognuno di noi abbia dei talenti,” dice, “basta saperli riconoscere. Mia nonna è stata la persona che è riuscita a trasformare ogni mia mancanza in un punto di forza.”La scrittura è uno di questi talenti. Attraverso le pagine di Le Mie Scarpe, Priscilla ha trovato un modo per esprimere aspetti della sua persona che spesso tiene nascosti. E non intende fermarsi qui: ha già in mente nuovi progetti editoriali, perché scrivere è diventato per lei un modo per connettersi con il mondo e con se stessa.

Priscilla Lori ci insegna che non esistono famiglie perfette, ma famiglie autentiche, fatte di amore, sfide e imperfezioni. La sua vita, divisa tra il ruolo di mamma, ostetrica e scrittrice, è la dimostrazione che si possono realizzare i propri sogni senza rinunciare alla propria identità.Nel romanzo, dedicato alla nonna Wilchelmina, Priscilla celebra l’importanza della famiglia come pilastro di sostegno e come fonte di ispirazione. “Se sono questa Priscilla, lo devo alla mia famiglia,” afferma con orgoglio.

Le Mie Scarpe è più di un libro: è un viaggio emozionante nella vita di una donna che ha saputo vivere intensamente, superare le difficoltà e abbracciare le proprie imperfezioni. È una storia che parla a tutti noi, ricordandoci che la vita non è un percorso lineare, ma un’avventura da vivere con coraggio, amore e autenticità.

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