Lauree Sanitarie a Treviso: più Studenti che posti disponibili. Zaia: “basta col numero chiuso”.

A Treviso, l’interesse per le lauree sanitarie continua a crescere: sono ben 527 le matricole iscritte ai corsi di laurea in ambito sanitario, a fronte di 423 posti disponibili. La situazione riflette un forte desiderio dei giovani di intraprendere una carriera nella sanità, con un numero di candidati che supera di gran lunga le disponibilità offerte dalle università locali.

Un boom di iscrizioni anche per Infermieristica.

Il corso di Infermieristica, uno dei più richiesti, ha visto i posti disponibili coperti interamente, rispondendo così alle esigenze del sistema sanitario. Questo incremento di interesse rappresenta una risposta positiva alla crescente domanda di professionisti sanitari, soprattutto in un momento storico in cui il settore è sotto pressione per carenze di personale e un progressivo invecchiamento della popolazione.

Zaia: «Basta con il numero chiuso».

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato positivamente il dato delle iscrizioni, sottolineando l’entusiasmo dei giovani verso le professioni sanitarie. Tuttavia, Zaia ha colto l’occasione per ribadire la sua posizione contro il sistema del numero chiuso: «Tanti giovani aspirano a lavorare nella nostra sanità. È giunto il momento di ripensare il sistema di selezione, abbandonando il numero chiuso che limita l’accesso alle professioni mediche e sanitarie.»

Una sfida per il futuro della Sanità Veneta.

La situazione a Treviso è un esempio di come l’attrattività delle professioni sanitarie stia crescendo, ma evidenzia anche la necessità di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea per garantire un numero adeguato di professionisti nel futuro. Con il superamento del numero chiuso, si potrebbero ampliare le possibilità per i giovani aspiranti, migliorando al contempo la risposta del sistema sanitario alle esigenze della popolazione.

Questo fenomeno rappresenta una sfida e un’opportunità per il territorio: investire nella formazione e nel reclutamento di nuovi operatori sanitari potrebbe rafforzare notevolmente la sanità locale, rendendola più resiliente e preparata a fronteggiare le esigenze future.

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